Anche ai poliziotti piace poco la compagna Polverini

La scarsa presenza dell’Ugl nelle fabbriche, solo il 2,4 per cento secondo i dati Federmeccanica, si può giustificare con la storica preponderanza di Cgil, Cisl e Uil e forse con un orientamento politico degli operai che ancora penalizza i sindacati di destra, seppur negli ultimi anni ha preso corpo l’immagine del metalmeccanico che vota Lega […]

La scarsa presenza dell’Ugl nelle fabbriche, solo il 2,4 per cento secondo i dati Federmeccanica, si può giustificare con la storica preponderanza di Cgil, Cisl e Uil e forse con un orientamento politico degli operai che ancora penalizza i sindacati di destra, seppur negli ultimi anni ha preso corpo l’immagine del metalmeccanico che vota Lega o Pdl.Invece è meno giustificabile per la Polverini la labile presa della sua organizzazione in un settore che dovrebbe essere politicamente più sensibile a posizioni di destra: quello della sicurezza.
L’Ugl infatti fa fatica a farsi strada anche fra i poliziotti, piazzandosi nel gruppone dei sindacati meno rappresentativi, ben lontana da quelli con più iscritti. Quindi dopo dipendenti pubblici, pensionati e operai, ora anche le forze dell’ordine: a tutti la Polverini piace poco, o comunque molto meno di quello che si poteva pensare, almeno stando alla numerose apparizioni televisive e alla presenza nelle vertenze sindacali che contano.
I dati sulla rappresentatività delle diverse sigle sindacali nel comparto della sicurezza si trovano in una circolare del Dipartimento della pubblica sicurezza, che riporta un censimento aggiornato al 31 dicembre 2008. Ebbene, l’Ugl Polizia si piazza al quinto posto, con i suoi 7.829 iscritti. A precederla, e di gran lunga, le due sigle più pesanti fra gli agenti e cioè il Siulp (27.646 tessere) e il Sap, il sindacato autonomo di polizia, con una platea di 19.728 poliziotti. Ma davanti all’Ugl si piazzano anche il Siap (10.300 tessere) e il Silp-Cgil, che ne ha 9.403. Per capire meglio la forza del sindacato della Polverini basta poi calcolarne la percentuale. Su un totale di 95mila agenti circa, l’Ugl vale all’incirca l’8 per cento. E peggio le cose sono andate nell’anno appena trascorso. Dati ufficiali ancora non ce ne sono, quelli ufficiosi però sì. Secondo le prime stime che circolano al Viminale, il sindacato di via Margutta avrebbe perso più di un centinaio di iscritti da un anno all’altro, attestandosi attorno alle 7.700 unità. Un viatico che certamente non fa piacere ai suoi dirigenti, visto che un’altra particolarità di Ugl Polizia è quella di essere nata da poco. Con precisione il 3 aprile 2009, a Perugia, con il congresso fondativo, presenziato dalla Polverini e dal capo della polizia Manganelli. Non nasce dal nulla però, bensì dall’integrazione di tre piccoli sindacati (orientati a destra) che si sono messi assieme per contare di più. Si tratta di Rinnovamento sindacale, Sodipo e Lisipo, già riuniti in una federazione negli ultimi anni.
Insomma, anche nel comparto sicurezza la Polverini non è riuscita a fare miracoli, come testimonia l’esigenza di aggregare più organizzazioni per aumentare la soglia di rappresentanza. E a poco vale la difesa d’ufficio che il giornale finiano, il Secolo d’Italia, ieri ne faceva addirittura a pagina tre. Il titolo riassume il senso dell’articolo: «Europa guida la campagna del discredito». Un “discredito” che tuttavia si basa su dati certificati.

Gianni Del Vecchio

Europa Quotidiano

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