Edipower presenta il piano industriale: no alla conversione, si al carbonile

Il Ministro Prestigiacomo l’aveva ricompresa tra le opere “strategiche per lo sviluppo ambientale del nostro paese”. Adesso c’è la conferma che Edipower non la realizzerà mai, nonostante abbia richiesto ed ottenuto la Valutazione di Impatto Ambientale. Con la pre-conferenza di servizi svolta ieri a Roma, Brindisi dice addio alla riconversione a ciclo combinato di due […]

Il Ministro Prestigiacomo l’aveva ricompresa tra le opere “strategiche per lo sviluppo ambientale del nostro paese”. Adesso c’è la conferma che Edipower non la realizzerà mai, nonostante abbia richiesto ed ottenuto la Valutazione di Impatto Ambientale.

Con la pre-conferenza di servizi svolta ieri a Roma, Brindisi dice addio alla riconversione a ciclo combinato di due dei quattro gruppi a carbone della centrale Brindisi nord. Edipower, che l’aveva già annunciato ai Sindacati in un incontro svolto a Bari nel settembre dello scorso anno e che l’aveva formalizzata, in fase di consultazione alla Regione Puglia per l’elaborazione del PEAR, ha confermato che intende rinunciare definitivamente alla riattivazione a turbogas dei due gruppi fermi da tempo.
Delle opere di che avevano già ricevuto la Via dal Ministero dell’Ambiente, Edipower ha confermato la realizzazione del carbonile coperto. Si farà nell’attuale perimetro del sito produttivo non appena ricevute le autorizzazioni e costerà circa 40 milioni di euro.
Del nuovo piano industriale di Edipower fanno parte anche il sistema di trasporto del carbone con nastri chiusi, la modifica dell’opera di presa dell’acqua di mare e l’installazione di sistemi di desolforazione dei fumi (DeSox).

Da alcuni commenti apparsi sulla stampa pare che la valutazione dei rappresentanti istituzionali del nostro territorio sia improntata alla complessiva soddisfazione.
Per loro, comunque, non sarà semplice spiegare alla gente perchè una centale insediata a ridosso del centro abitato di Brindisi, e che avrebbe dovuto chiudere i battenti da circa dieci anni, continuerà a produrre con due gruppi a carbone sebbene abbia l’autorizzazione ad utilizzare un propellente molto meno dannoso per la salute dei cittadini…

Fonte no al carbone brindisi

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