L’ultima traslazione del Santo con le stimmate

Come previsto, nel è pomeriggio di ieri, nel giorno del quinto anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Papa Benedetto XVI,  si è svolta la traslazione delle spoglie di San Pio da Pietrelcina,  dal santuario di Santa Maria delle Grazie, dove sono rimaste e sono state venerate dal momento della sua morte, alla nuova chiesa dedicata […]

Come previsto, nel è pomeriggio di ieri, nel giorno del quinto anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Papa Benedetto XVI,  si è svolta la traslazione delle spoglie di San Pio da Pietrelcina,  dal santuario di Santa Maria delle Grazie, dove sono rimaste e sono state venerate dal momento della sua morte, alla nuova chiesa dedicata al santo delle stimmate, sempre nella cittadina dauna. Si è cominciato nel vecchio santuario con la celebrazione dell’Ora nona, presieduta da monsignor Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, per poi portare, attraverso una lunga processione, le spigole nella “cripta d’oro” della nuova e definitiva sede. L’urna con le spoglie del Santo, scortata da 12 frati, è stata trasportata su un carro  rivestito da una stoffa formata da diversi tipi di filamento, realizzata da una ditta di Bergamo, che ha riprodotto la portantina con la quale i frati trasportarono il corpo di san Francesco d’Assisi dalla chiesetta della Porziuncola a quella di San Giorgio. La tessitura è stata realizzata dopo aver studiato al computer il quadro di Giotto della basilica superiore di Assisi che riproduce la scena della sosta del corteo funebre dinanzi alla chiesa di san Damiano per l’ultimo saluto di Chiara e delle sue consorelle. Durante la processione, lungo un percorso transennato ai cui lati sono assiepate migliaia di fedeli, sono stati intonati canti liturgici, fra i quali l’Inno a San Pio. Fin dalle prime ore del mattino la chiesa del santuario di Santa Maria delle Grazie si è riempita di fedeli che hanno reso omaggio all’urna con le reliquie del santo che ora  riposa ora in una tomba di 120 chili d’oro, circondato da pareti che rievocano episodi del Vangelo, impreziosite da pietre dure provenienti da diversi Paesi del mondo e ricoperte da una lamina d’oro. Una scelta che non tutti hanno gradito, c’è chi, come l’associazione “Pro padre Pio” ha parlato di una “offesa alla povertà”. L’urna contenente le reliquie di San Pio è stata collocata all’interno del pilastro centrale della cripta, sul quale poggiano tutti gli archi portanti dell’edificio sacro. Il sarcofago è stato realizzato in rovere di Slavonia dall’artigiano sangiovannese Raffaele Mischitelli ed è stato rivestito con un sottilissimo strato argento e decorato dall’orafo georgiano Guy Georges Amachoukeli. L’urna è ornata da 16 tipi diversi di pietre dure e riprende il tema della costruzione della chiesa: i rettangoli di argento martellato di varia forma simboleggiano le pietre vive con cui è costruita la Chiesa. Inoltre il sarcofago ha la forma di una chiesa, sostenuta da 12 contrafforti che significano i 12 apostoli. In corrispondenza della testa di Padre Pio c’è una croce, idealmente posta sulle sue spalle. San Pio da Pietrelcina, noto anche come Padre Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgiane, è morto nel 1968 e proclamato santo nel 2002, da Giovanni Paolo II. La vicenda di Padre Pio fu sempre accompagnata da un lato da manifestazioni di fede popolare ineguagliate per la loro intensità, e dall’altro da sospetti anche di alte personalità della Chiesa.Di Padre Pio si sospettava innanzitutto una motivazione volta a procacciare un risultato economico (ancorché indiretto) da donazioni e lasciti attraverso una mitizzazione della persona. Questo sospetto fu in parte attenuato quando il frate designò la Chiesa di Roma come erede universale di tutte le sue cose. Parimenti, i flussi di denaro riguardanti le iniziative culminate nella costruzione della Casa Sollievo della Sofferenza, continuarono ad essere oggetto di illazioni e di scontro con le gerarchie ecclesiastiche. Il commercio di pezzuole apparentemente macchiate dalle stigmate (in realtà il sangue risultò poi essere sangue di gallina), andava, stando ai risultati dell’indagine, molto bene. A seguito dell’indagine in questione alcuni frati che avevano tradito il voto di povertà furono spostati altrove. Le pratiche giuridiche preliminari del processo di beatificazione iniziarono un anno dopo la morte del Padre, nel 1969, ma incontrarono molti ostacoli, da parte di coloro che erano stati nemici dichiarati di Padre Pio. Furono ascoltati decine di testimoni e raccolti 104 volumi di disposizioni e documenti, e nel 1979 tutto il materiale fu inviato a Roma al vaglio degli esperti del Papa. Dal 24 aprile 2008 al 23 settembre (giorno a lui dedicato dopo la canonizzazione) del 2009, a San Giovanni Rotond,o è stata esposta la salma di Padre Pio, all’interno di una teca di cristallo costruita appositamente. Essa in realtà è stata poco visibile: il volto, conservato solo nella parte inferiore, è ricoperto da una maschera di silicone che ne riproduceva le sembianze.

Carlo Di Stanislao

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *