La macchia della morte avanza verso la Lousiana

 Molto probabilmente sabato prossimo, l’enorme macchia di petriolio che è scaturita dall’esplosione della piattaforma petrolifera della British Petroleum, la Deepwater Horizon, avvenuta una settimana fa e che continua a pompare, nel Golfo del Messico, petrolio al ritmo di 1.000 barili al giorno, raggiungerà le coste dela Lousiana. Il bilancio dell’incidente ammonta a undici morti e […]

 Molto probabilmente sabato prossimo, l’enorme macchia di petriolio che è scaturita dall’esplosione della piattaforma petrolifera della British Petroleum, la Deepwater Horizon, avvenuta una settimana fa e che continua a pompare, nel Golfo del Messico, petrolio al ritmo di 1.000 barili al giorno, raggiungerà le coste dela Lousiana. Il bilancio dell’incidente ammonta a undici morti e diciassette feriti (quattro dei quali in gravi condizioni). I venti hanno per ora spinto la macchia nera lontano dalla costa, ma l’impatto con le spiagge della Louisiana appare ormai imminente e inevitabile. La compagnia BP ha inviato 32 navi nell’area per tentare di contenere i danni. I tentativi di tappare le due falle apertesi in profondità nell’impianto, per ora , non hanno avuto successo e la macchia si è ulteriormente allargata, raggiungendo un larghezza massima di 130 chilometri. I robot stanno tentando di attivare una valvola di sicurezza da 450 tonnellate, ma il maltempo rende le operazioni complicate. Intanto gli ingegneri hanno progettato una mega-cupola che sara’ piazzata sull’impianto petrolifero per circoscrivere la perdita di greggio, ma ci vorranno 2-4 settimane per il completamento della struttura. Nel frattempo una seconda piattaforma petrolifera poco distante dalla Deepwater Horizon è stata evacuata per sicurezza a causa dell’avvicinarsi della macchia di petrolio. Un analogo disastro nel Golfo del Messico è avvenuto nel 2007, quando una tempesta, con venti a 130km/ora, distrusse una piattaformad i proprietà della compagnia statale messicana Pemex, con milioni di litri di petrolio versati in mare, ma nessuna vittima. Attualmente la macchia nera uscita dai tubi di trivellazione della Deepwater Horizon, occupano un’era di ben 1.000 km. Intanto si è appreso che la vedova di un operaio morto nell’incidente, ha fatto causa alla Bp, alla società svizzera Transocean e alla Halliburton per “violazioni di numerose norme sulla sicurezza del lavoro” emesse dall’Occupational Safety e dalla Guardia Costiera. Nell’azione legale, presentata oggi, si sostiene che Bp e Transocean non hanno dotato la piattaforma di un equipaggio competente e hanno creato un luogo di lavoro poco sicuro. Nella denuncia presentata presso il tribunale distrettuale della Eastern Distric, viene ance citato il gigante dell’energia Halliburton, che poco prima dell’esplosione aveva fatto lavori di cementificazione del pozzo petrolifero. Secondo l’azione legale “questi lavori sarebbero stati fatti con negligenza e potrebbero essere stati all’origine dell’esplosione” stessa.

Carlo Di Stanislao

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