Bilancio Coop: L’Aquila -3,6 milioni

In uno scenario critico caratterizzato da una crisi economica molto profonda, Coop Centro Italia presenta un recupero di quote di mercato pari allo 0,2% – 0,5% in tutte le piazze nelle quali opera e un risultato di bilancio 2009 contraddistinto da un utile netto di 6,3 milioni, nonostante l’impatto negativo del terremoto de L’Aquila (pari […]

In uno scenario critico caratterizzato da una crisi economica molto profonda, Coop Centro Italia presenta un recupero di quote di mercato pari allo 0,2% – 0,5% in tutte le piazze nelle quali opera e un risultato di bilancio 2009 contraddistinto da un utile netto di 6,3 milioni, nonostante l’impatto negativo del terremoto de L’Aquila (pari a -3,6 milioni), dopo aver pagato imposte per 2,4 milioni e accantonato a fini prudenziali 1,8 milioni. Al 31 dicembre 2009 la base sociale conta 477.185 Soci, aumentando di 13.390 unità rispetto all’anno precedente.
Gli investimenti che giungono a compimento nel corso dell’esercizio è pari a 22.550.000 euro e sono stati aperti 3 nuovi supermercati e ristrutturati alcuni punti vendita. Alla fine del 2009 Coop Centro Italia gestisce 62 punti vendita in sei province (Arezzo, Siena, Perugia, Terni, Rieti, L’Aquila) per circa 73.000 metri quadri di area vendita.
Il risultato della gestione commerciale è il frutto di significativi investimenti fatti sui prezzi (sempre e dovunque sotto di 2 – 4 punti percentuali rispetto ai competitor di ogni territorio) e in convenienza. Le vendite complessive ammontano a 631 milioni e, al netto delle chiusure dei due supermercati a L’Aquila, sono superiori dell’1,6% rispetto al 2008 e dell’1,7% rispetto al budget. La raccolta del prestito da Soci è cresciuta di 14 milioni di euro e si attesta a fine anno a 762 milioni.
L’occupazione nel corso del 2009 si è andata consolidando oltre le 2.600 unità. Il dato più rilevante è la trasformazione di circa 200 contratti da tempo determinato a tempo indeterminato con un riduzione della precarietà al 5% sul totale degli occupati.
TREND 2010
Nei primi mesi del 2010 i segni della crisi sono ancora tutti presenti: i consumi flettono e la deflazione evidenzia la crisi economica. Il mercato registra a livello omogeneo un -2,2% di vendite nei primi cinque mesi: Coop Centro Italia viaggia sullo 0.
Il rischio di default dell’Europa e dell’Italia è alto: l’uscita dalla crisi per un ritorno al benessere del passato è un’illusione. Ci troviamo di fronte a un cambiamento strutturale: dei mercati, dei format, del marketing, degli stili di vita e dei consumi, degli equilibri di sostenibilità ambientale.
Occorre andare nella direzione di più sobrietà e austerità: i consumi devono essere rispettosi della persona e dell’ambiente. Occorrono comportamenti concreti per essere credibili. Emblematica l’esperienza della promozione delle buste riutilizzabili negli ultimi quattro mesi: 500.000 le unità distribuite, 2.100.000 gli shopper in meno venduti, 10 tonnellate di CO2 in meno prodotte. Nel corso dell’intero 2010 si stima di ridurre l’emissione di CO2 di 50 tonnellate.

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