L’Aquila, ottava udienza del processo alla Commissione Grandi rischi

In  mattinata, ottava udienza del  processo alla Commissione Grandi rischi caratterizzata da due interrogatori-fiume, quelli del chirurgo Vincenzo Vittorini e dell’avvocato Maurizio Cora, due aquilani che il 6 aprile 2009 hanno perso tutto: le mogli e alcuni figli. Un’udienza tesa e dura con molti battibecchi tra pubblico ministero e avvocati difensori addirittura sull’uso di termini e verbi […]

In  mattinata, ottava udienza del  processo alla Commissione Grandi rischi caratterizzata da due interrogatori-fiume, quelli del chirurgo Vincenzo Vittorini e dell’avvocato Maurizio Cora, due aquilani che il 6 aprile 2009 hanno perso tutto: le mogli e alcuni figli. Un’udienza tesa e dura con molti battibecchi tra pubblico ministero e avvocati difensori addirittura sull’uso di termini e verbi nelle testimonianze.

Cora in uno dei suoi  piu’ strazianti passaggi, ha detto:”Sono un morto vivente. Eravamo affamati di avere notizie che non c’erano – ha aggiunto Cora – gli esperti fecero una prognosi fausta, normale”. Ricordando la terribile scossa delle 3.32, Cora ha aggiunto: “E’ stato l’inferno, sono precipitato dal quarto piano dell’edificio fino al garage, circa 18 metri. Sono un morto che cammina”.

Vittorini ha parlato di “riunione maledetta”, quella del 31 marzo 2009, accusando la Commissione di aver “anestetizzato la paura atavica che gli aquilani hanno da sempre del terremoto. Quando e’ partita la terribile scossa delle 3.32 – ha aggiunto – e’ stata violentissima, indicile. La casa ballava in tutte le direzioni, urlavo stando nelle vicinanze della finestra. Sentivo qualcosa di terrificante, come se la terra avesse aperto la bocca. Non sentivo la mia voce per il forte boato. La casa si e’ inclinata su un fianco e poi e’ crollata. Avrei voluto scegliere il mio futuro con dati incontrovertibili”.

Gli imputati  dell’udienza con i  capi di imputazione di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose, sono:  Franco Barberi, presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis (anche oggi presente in aula), gia’ vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all’epoca presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all’Universita’ di Genova e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione civile.

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