Speranza Paralimpica

Sarà nella nostra squadra, sulla pista di atletica,  Annalisa Minetti,  alle Paralimpiadi che si svolgeranno a Londra, fra il 29 agosto ed il 12 settembre. Cieca dall’età di 18 anni, per una retinite pigmentosa, dopo essere stata  modella, nel 1997, con la partecipazione a Miss Italia ed un ottavo posto in quella competizione, la Minetti ha […]

Sarà nella nostra squadra, sulla pista di atletica,  Annalisa Minetti,  alle Paralimpiadi che si svolgeranno a Londra, fra il 29 agosto ed il 12 settembre. Cieca dall’età di 18 anni, per una retinite pigmentosa, dopo essere stata  modella, nel 1997, con la partecipazione a Miss Italia ed un ottavo posto in quella competizione, la Minetti ha intrapreso la carriera di cantante, trionfando a Sanremo nel 1998.

Considerate, a torto,  un evento secondario, uno spin off che “si deve fare”, le Paralimpiadi si svolsero,  per la prima volta, proprio a Londra nel 1948, in un periodo di forte discriminazione verso i disabili e grazie alla lungimiranza di Ludwig Guttmann un neurochirurgo tedesco che introdusse lo sport come parte della riabilitazione dei suoi pazienti nell’Unità Spinale di Stoke Mandeville.

Attualmente i Giochi Paralimpici sono il secondo evento sportivo di maggior rilievo nel mondo, con la partecipazione di 4000 atleti di 150 paesi, in 470 eventi, distribuiti in 11 giorni di gara.

E dato il quasi flop dei Giochi Olimpici (a Londra meno di un terzo del turismo solito, forse a causa del clima di paura attentati), Lord Coe, presidente del comitato organizzatore, con queste Olimpiadi è fortemente motivato a segnare una data storica nel panorama sportivo mondiale, utile tanto per  l’Inghilterra che per la sua Capitale.

Questa Olimpiade doveva trasformare la città in un melting pot mai visto, nel vero villaggio planetario all’interno del quale scambi, lingue, acquisti, consumazioni, condite da un’immane curiosità, avrebbero composto un quadro paradisiaco dello sport e un’elegia del suo potere aggregante. Di fatto, dopo nemmeno una settimana si può già dire che Londra, o almeno il suo cuore pulsante e più rappresentativo, il West End, è deserta.

Le “games lanes” che avrebbero dovuto facilitare il passaggio dei mezzi diretti all’Olympic Park di Stratford e a tutte le altre “venue” disseminate per la città, sono sgombre e lo sono anche le altre corsie, i negozi e persino i coffee shop, di solito intasati e con file interminabili ad ogni ora del giorno.

Il sindaco di Londra Boris Johnson continua a far circolare comunicati in cui avverte la popolazione, scusandosi preventivamente, per i disagi arrecati dal grande evento alla circolazione dei mezzi pubblici. Ma adesso, a pochi giorni dalla chiusura,  sembra una battuta di spirito.

Come ha scritto l’inviato di Repubblica, questa Londra deserta e in fondo spettrale, ricorda quella di Alfred Hitchcock dell'”Uomo che sapeva troppo” e di “Delitto Perfetto”, con vendite scese del 75% mentre ci si aspettava l’arrivo di 25 milioni di visitatori e potenziali compratori di qualunque bene di consumo.

L’inizio dell’Olimpiade londinese  era stato trionfante e, oltre al grande spettacolo di Boyle, nel giro di appena tre giorni il pubblico ha potuto assistere a cinque nuovi record del mondo fra nuoto e tiro con l’arco.

Ma già da questo esordio si vedeva qualcosa di stridente: spalti semi-vuoti, con  migliaia di posti a sedere all’interno di stadi, palazzetti e piscine rimasti vuoti.

Non solo una beffa per tutti coloro che non sono riusciti ad acquistare un tagliando olimpico nei mesi scorsi con la spiegazione che i biglietti disponibili erano già esauriti; ma, soprattutto,  una sonora bocciatura per il meccanismo di assegnazione dei posti varato dal Locog, il comitato organizzatore, con la quasi totalità dei seggiolini rimasti vuoti concentrata nelle prime fila degli impianti olimpici.

Per comprendere la gravità del fenomeno, basti ricordare come scritto dal Financial Times, che i biglietti messi a disposizione della famiglia olimpica e degli sponsor dei Giochi sono stati 2 milioni e 200 mila, un quarto dei tagliandi complessivi a disposizione per Londra 2012. Numeri che fanno comprendere come molti posti siano rimasti vuoti soprattutto in occasione di qualificazioni, incontri delle fasi eliminatorie o sport ritenuti minori nel Regno Unito.

E già il 31 luglio, il famoso economista Nouriel Roubini aveva bocciato le Olimpiadi di Londra definendole un evento che ha reso la City una città fantasma.

Non sono venuti i turisti e se ne sono andati i londinesi, perché l’eccessiva attenzione riguardo al sistema di trasporto pubblico della City e del sovraffollamento delle zone più interessate allo svolgimento delle Olimpiadi,  ha spinto gli stessi a prenotare le ferie durante il periodo dei Giochi.

AlleParalimpiadi di Londra gli atleti italiani saranno 100, fra cui alcuni volti noti: la Minetti e Alex Zanardi, passato dai motori alle fatiche dell’handbike, con l’arciere Oscar De Pellegrin a fare da portabandiera.

Gli Azzurri gareggeranno  in dodici delle venti discipline sportive che compongono il programma agonistico: pallacanestro in carrozzina, nuoto, ciclismo, tiro a segno, canottaggio, tiro con l’arco, vela, atletica leggera, scherma in carrozzina, equitazione, tennis in carrozzina e tennistavolo. Particolarmente favoriti sono il ciclismo, lo scherma e l’atletica: per quest’ultima saranno ben cinque le azzurre in gara, tra cui Assunta Legnante, appena arrivata fra i paralimpici a seguito di una cecità acquisita di recente, record mondiale alla sua prima uscita nel getto del peso. E un’altra primatista mondiale, Martina Caironi, con in più Annalisa Minetti, che in due anni di attività ha conseguito eccellenti miglioramenti.

Per quanto riguarda il ciclismo, per cui sono alte le attese, sono 17 gli atleti in partenza per Londra, tra cui 2 donne: fra loro Alex Zanardi, Mauro Cratassa e Giorgio Farroni, oltre ai campioni mondiali in carica Andrea Tarlao, Michele Pittacolo ed i fratelli Ivano e Luca Pizzi su tandem. Posto sicuro anche per Fabrizio Macchi e per le due wild-card Paolo Viganò e Paolo Cecchetto,  poi Mauro Cratassa, Giovanni Achenza (riserva), Roberto Bargna, Vittorio Podestà, Pierpaolo Addesi.

Le donne sono Claudia Schuler e Francesca Fenocchio. Cinque gli atleti qualificati per questa lo scherma: Loredana Trigilia, Matteo Betti, Alessio Sarri, Marco Cima e Andrea Macrì.

Il basket partecipa al torneo a squadre con 12 atleti, guidati da Matteo Cavagnini, con l’obiettivo di migliorare il sesto posto ottenuto agli europei di Nazareth del settembre 2011.

A seguire Cavagnini: Damiano Airoldi, Nicola Damiano, Amhed Raourahi, Mohamed Sanna, Domenico Miceli, Marco Stupenengo (riserva), Fabio Raimondi, Fabio Bernardis, Vincenzo Di Bennardo, Amine Moukhariq, Jacopo Geninazzi, Mohamed Bargo, Galliano Marchionni, Alberto Pellegrini.

Nell’equitazione l’Italia si presenta con 4 donne: Silvia Veratti, Sara Morganti, Antonella Cecilia, Francesca Salvadè, (Andrea Vigon  riserva).

Nel tennis in carrozzina tre tennisti hanno ottenuto la qualificazione sul campo, mentre un posto aggiuntivo è arrivato su richiesta, da parte del Cip, di una wild card. In totale, a Londra saranno presenti 3 uomini (Marco Innocenti, Giuseppe Polidori e Fabian Mazzei) e una donna (Marianna Lauro).

Carlo Di Stanislao

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