Chieti: asma e allergie nei bambini, esperti da tutta Italia a confronto

Nel nostro Paese il 20% della popolazione soffre di allergia, che interessa soprattutto la prima età della vita: l’asma colpisce circa 650.000 bambini di età inferiore a 14 anni e rappresenta la causa più importante di visite di emergenza e di assenze da scuola. Circa il 3% dei bambini e ragazzi con asma ricorrente viene […]

Nel nostro Paese il 20% della popolazione soffre di allergia, che interessa soprattutto la prima età della vita: l’asma colpisce circa 650.000 bambini di età inferiore a 14 anni e rappresenta la causa più importante di visite di emergenza e di assenze da scuola. Circa il 3% dei bambini e ragazzi con asma ricorrente viene ricoverato nel corso dell’anno e oltre il 30% almeno una volta nella vita. Nei bambini di 6-7 anni e 13-14 anni, la prevalenza di asma ricorrente è di 7.9% e 8.4%, mentre per la rinocongiuntivite allergica (che colpisce 1.4 milioni di bambini) è rispettivamente di 6.5% e 15.5%.
L’asma bronchiale costituisce la malattia cronica più frequente in ambito pediatrico e l’attacco acuto di asma, spesso complesso nella sua gestione terapeutica, comporta un notevole carico di lavoro per i pediatri di famiglia, oltre che ospedalieri.
In Abruzzo il punto di riferimento per la cura di queste patologie è il Servizio Regionale di Allergologia e Fisiopatologia Respiratoria, di cui è responsabile la dottoressa Sabrina Di Pillo, che opera all’interno della Clinica Pediatrica di Chieti diretta dal professor Francesco Chiarelli. Sono proprio Chiarelli e Di Pillo gli organizzatori del secondo Congresso di Pneumo-Allergologia Pediatrica che si svolgerà venerdì 25 e sabato 26 ottobre presso l’Auditorium del Rettorato dell’Università di Chieti su iniziativa della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP), dalla Società Italiana di Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) e dalla Società Italiana di Ricerca Pediatrica (SIRP).
Le cause alla base dell’aumento di prevalenza delle malattie allergiche sono ancora oggi oggetto di intensi dibattiti. I fattori genetici sono molto importanti in quanto costituiscono il ‘background’ di ipersensibilità o iperreattività bronchiale, sul quale successivamente si inseriscono i fattori ambientali. Tuttavia, l’aumento della prevalenza di queste malattie è troppo rapido per essere attribuito unicamente a modificazioni genetiche intercorse nelle popolazioni. Inoltre, l’incremento è evidente soprattutto nelle nazioni occidentali, tanto da far ipotizzare un legame molto stretto fra allergie e stili di vita.
Il Congresso è incentrato su vari argomenti di allergologia e broncopneumologia, ed è rivolto sia a pediatri di famiglia sia a pediatri ospedalieri, allo scopo di creare un confronto tra diverse esperienze cliniche e condividere i percorsi diagnostico-terapeutici sulle principali malattie allergiche e respiratorie in età pediatrica, alla luce delle linee guida nazionali e internazionali.
«Interverrano docenti provenienti da diverse Università italiane, esperti in materia – spiega la dottoressa Sabrina Di Pillo – che affronteranno argomenti di interesse per i pediatri quali l’asma difficile, la bronchiolite, l’allergia a farmaci, la dermatite atopica, l’immunoterapia specifica e l’allergia alimentare, che interessa l’8% dei bambini sotto i 3 anni e il 3-4% degli adulti. Tra gli alimenti più comuni che possono esserne la causa ci sono, nei primi due anni di vita, soprattutto latte vaccino, uovo, grano, soia, a cui in seguito si sommano anche pesce, crostacei, arachidi e frutta secca. Le reazioni più gravi si manifestano entro un paio d’ore dall’assunzione dell’alimento e possono essere di varia natura: anafilassi, sindrome orale allergica, orticaria. Si parlerà inoltre del nuovo approccio terapeutico dell’allergia alimentare grave che non migliora con l’età, dato dalla desensibilizzazione orale con l’alimento stesso».
Le allergie sono malattie complesse che richiedono un approccio multidisciplinare.
Troppo spesso, anche tra i professionisti della sanità, le allergie sono sottovalutate e non sempre i pazienti ricevono le cure ottimali per la loro condizione. La corretta gestione delle malattie allergiche richiede invece una rete di contatti per creare e rafforzare le sinergie tra medici, pediatri del territorio e specialisti in Allergologia e Pneumologia in una sempre più auspicabile ottica di integrazione tra ospedale e territorio.

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