Debiti alti: per imprese e famiglie, spesso l’unica via è il fallimento

Su otto richieste pervenute allo sportello della Fondazione antiusura lombarda, in media, l’ente può dare risposta a solo una. Per le altre, il dissesto finanziario di imprese e famiglie è ormai irrimediabile. Molte aziende hanno debiti superiori ai 150 mila euro, per cui non è possibile nessuna ristrutturazione. L’unica via che resta, in quei casi, […]

debitiSu otto richieste pervenute allo sportello della Fondazione antiusura lombarda, in media, l’ente può dare risposta a solo una. Per le altre, il dissesto finanziario di imprese e famiglie è ormai irrimediabile. Molte aziende hanno debiti superiori ai 150 mila euro, per cui non è possibile nessuna ristrutturazione. L’unica via che resta, in quei casi, è il fallimento. Lo dicono i dati in mano a Roberto Omegna e Ferdinando Superti Furga, segretario e presidente della Fondazione antiusura lombarda. Il dato è preoccupante: se nemmeno un ente che ristruttura i debiti di famiglie e imprese ha margine per operare, figurarsi la banca, che deve fare profitto (e non solo sopravvivere). Gli unici che possono mettere capitale quindi sono gli enti caritatevoli o, appunto, gli usurai. Dal suo punto di osservazione, Superti Furga ha un’idea chiara sulla diffusione dell’usura a Milano: “Di certo il fenomeno è aumentato, anche se non si può dire di quanto”. Fino ad oggi, in media, la perdita della Fondazione è limitata al 20-25 per cento del capitale erogato. Segno che in otto casi su dieci l’investimento è positivo.
Le denunce incontrate dai volontari agli sportelli della Fondazione raccontano di sedicenti colonnelli delle Fiamme gialle che si davano allo strozzinaggio, così come commercialisti e persino parenti. Figure che si approfittano della crisi e della buona fede, che siano famiglie o imprese. “L’errore sta nel non accorgersi delle reale situazione finanziaria e pensare che la crisi sia solo congiunturale quando invece è sistemica”, precisa Superti Furga. Dalla sua nascita nel 1996, la Fla ha incontrato oltre 2100 persone con emissione di 587 garanzie a favore delle banche convenzionate che hanno erogato i finanziamenti sia a persone fisiche (limite di Euro 15 mila oppure 30 mila a seconda della banca) oppure 75 mila euro per le persone giuridiche.
In particolare per quest’ultima categoria le pratiche nel 2013 sono state 70, contro le 12 del 2009. “Rendite di posizione non ce ne sono più, le aziende con la contrazione dei consumi tendono ad andare fuori mercato”: ecco il quadro disegnato da Ferdinando Superti Furga, secondo cui il solo aiuto caritatevole ormai non basta più. “Paghiamo lo scotto di aver vissuto al di sopra delle nostre reali possibilità – continua Superti Furga – e non sono solo le famiglie e gli imprenditori ad essersi indebitate così, ma l’intero sistema Italia”. (lb)

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