Mondiali di calcio, Ecpat alla nazionale italiana: “Non voltarti dall’altra parte”

Nazionale italiana “non voltarti dall’altra parte”. È l’invito di Ecpat, ong internazionale per la difesa dei bambini dalla prostituzione e da ogni altra forma di sfruttamento, ai giocatori azzurri, che il 5 giugno voleranno in Brasile per i mondiali di calcio. Ecpat ha infatti da tempo lanciato una campagna per sensibilizzare i tifosi e prevenire […]

mondialiNazionale italiana “non voltarti dall’altra parte”. È l’invito di Ecpat, ong internazionale per la difesa dei bambini dalla prostituzione e da ogni altra forma di sfruttamento, ai giocatori azzurri, che il 5 giugno voleranno in Brasile per i mondiali di calcio. Ecpat ha infatti da tempo lanciato una campagna per sensibilizzare i tifosi e prevenire durante i campionati del mondo un aumento dei casi di sfruttamento della prostituzione di minori. Hanno aderito finora i campioni brasiliani Kakà e Juninho, e lo svizzero Marco Wölfli. Nel settembre dell’anno scorso Ecpat Italia ha inviato alla Federazione italiana gioco calcio (Figc) un invito ad aderire alla campagna, ma per ora non ha ricevuto risposte. “Dopo le pre-convocazioni dei calciatori che comporranno la Nazionale, Ecpat lancia l’appello alla Figc -si legge in una nota della ong-. Ad un mese dal fischio di inizio, i partner della campagna finanziata dall’Unione Europea e dal Sesi (Servizi sociali per l’industria del Brasile) stanno attivando tutti i canali di comunicazione per sensibilizzare i tifosi in partenza”.
La campagna. In Italia, la campagna “Don’t look away – Non voltarti dall’altra parte” è sostenuta anche da Centro sportivo italiano (Csi), Enit (Ente nazionali per il turismo italiano), Alitalia, Quiicki, Aitr, Cgil Cisl e UIL , le Federazioni di categoria del settore turismo (Filcams, Fisascat, Uiltcucs), da Terre di Mezzo e CTS. In Svizzera, il portiere della nazionale Marco Wölfli ha indossato la maglia della campagna; in Francia e in Spagna, i due principali media sportivi Le Equipe e La Marca hanno realizzato inserti speciali dedicati al tema. Ancora in Francia, la compagnia di bandiera Air France ha inserito la locandina di Kakà nei magazine che vengono distribuiti sui loro voli; in Polonia e Austria stanno diffondendo i video della campagna.
Gli italiani, purtroppo, sono ai primi posti tra coloro che scelgono il Brasile come meta per consumare sesso con minori. Si stima che siano circa 80 mila ogni anno. “L’attività di prevenzione deve coinvolgere tutti -sottolinea Ecpat-, in primis la Nazionale che rappresenterà il nostro Paese in questa importante competizione internazionale. A questa convocazione devono aggiungersi anche quelle delle Istituzioni: in Francia il Ministero della Gioventù, dello Sport e dei Diritti delle Donne ha dato il suo sostegno alla campagna. In Italia finora hanno “applaudito” i Ministri dell’ Interno Alfano, della Salute Lorenzin e dagli ex Ministri del Turismo, Bray e dell’Integrazione Kyenge, l’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pedopornografia minorile, la Polizia Postale e l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza.
“Sebbene non si possa affermare con certezza che un evento come quello dei Mondiali 2014 comporterà un aumento dello sfruttamento di minori -spiega Ecpat-, è vero che il rischio che ciò si verifichi è molto elevato. In Brasile il 30 per cento della popolazione e circa la metà dei minori vive sotto la soglia di povertà (ossia circa 28 milioni di persone). Nel 2011, circa 250 mila minori sono stati vittime di prostituzione, ogni anno, 500 mila bambini e ragazzi al di sotto di 18 anni sono vittime di sfruttamento e abusi”.
“Gli appassionati di calcio non costituiscono un gruppo particolarmente a rischio -aggiunge Ecpat-, ma in determinate situazioni e condizioni possono trasformarsi in turisti sessuali occasionali. L’atmosfera particolarmente festosa ed esotica, la mancanza di informazione, i pregiudizi culturali, il senso di impunità legate all’anonimato nel Paese straniero e il desiderio di nuove esperienze contribuiscono a facilitare la transizione verso l’atto del turista che casualmente potrebbe divenire un turista sessuale”. (dp-RS)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *