Editoria: chiude l’Unità, storico giornale fondato da Antonio Gramsci

La notizia era nell’aria da tempo ed oggi è arrivata l’ufficialità: l’Unità dal primo agosto sospende le pubblicazioni e tutti i lavoratori – giornalisti, amministrativi e poligrafici – saranno posti in Cassa integrazione a zero ore. I collaboratori perderanno il lavoro. Lo storico quotidiano italiano fondato il 12 febbraio 1924 da Antonio Gramsci, organo ufficiale […]

unitàLa notizia era nell’aria da tempo ed oggi è arrivata l’ufficialità: l’Unità dal primo agosto sospende le pubblicazioni e tutti i lavoratori – giornalisti, amministrativi e poligrafici – saranno posti in Cassa integrazione a zero ore. I collaboratori perderanno il lavoro.

Lo storico quotidiano italiano fondato il 12 febbraio 1924 da Antonio Gramsci, organo ufficiale del Partito Comunista Italiano (e poi di PDS e DS) fino al 1991.
Una svolta drammatica, purtroppo temuta e quasi annunciata in questi mesi di continui rinvii e di rimpallo di responsabilità tra azienda e politica.
Il quotidiano è stato uno dei protagonisti della cultura italiana del Novecento e ha ospitato sulle sue pagine gli interventi di intellettuali italiani e stranieri di primo piano, tra cui Pierpaolo Pasolini, Elio Vittorini, Salvatore Quasimodo, Italo Calvino, Massimo Bontempelli, Cesare Pavese, Alfonso Gatto, Paul Eluard, Louis Aragon, Federico Garcia Lorca ed Ernest Hemingway.
Non è la prima volta che il quotidiano cessa le pubblicazioni. Il 28 luglio 2000 al culmine di una profonda crisi editoriale viene stampato l’ultimo numero e dal 29 luglio al 20 agosto 2000 il giornale è solo online.
Ora tutti gli sforzi debbono essere posti nello sforzo per tentare il ritorno in edicola, per salvaguardare i diritti dei lavoratori e dei collaboratori e soprattutto perché quando un giornale chiude, di qualunque orientamento politico sia, per la democrazia non è mai un giorno di festa.

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