Renzi contro i governatori: incentivi a chi accoglie immigrati

Un provvedimento governativo per premiare economicamente i Comuni italiani disposti ad accogliere i migranti. L’idea è stata avanzata dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano ed è stata sottoscritta anche dal Premier Matteo Renzi. Il progetto appare come una risposta, negativa all’idea lanciata nei giorni scorsi da alcuni governatori regionali esponenti di centro destra, come il lombardo […]

Un provvedimento governativo per premiare economicamente i Comuni italiani disposti ad accogliere i migranti. L’idea è stata avanzata dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano ed è stata sottoscritta anche dal Premier Matteo Renzi. Il progetto appare come una risposta, negativa all’idea lanciata nei giorni scorsi da alcuni governatori regionali esponenti di centro destra, come il lombardo Roberto Maroni, il veneto Luca Tosi ed il ligure Toti, che avevano proposto l’idea di penalizzare, con il taglio della dispensazione dei fondi regionali, quei sindaci che avessero accolto all’interno delle mura della propria città, i clandestini sbarcati in Sicilia.

“Dobbiamo dare incoraggiamenti e incentivi anche sul patto di stabilità ai comuni che ci danno una mano. C’è piena condivisione con quello che ha detto il ministro Alfano”, ha spiegato Renzi in conferenza stampa al termine del G7, svoltosi in Baviera. Dal punto di vista formale, il provvedimento è ancora lungi dall’essere concepito e con molta probabilità non sarà inserito nel ddl sugli Enti Locali, la cui stesura è in corso in questi giorni. La proposta però, è un segnale estremamente significativo, indirizzato ai governatori leghisti che avevano avanzato la proposta, peraltro molto dubbia dal punto di vista costituzionale. “Non siamo di fronte ad un fenomeno apocalitico” ha detto Renzi stigmatizzando coloro che investono le business della paura. La cifra dei 24 mila profughi da spostare dall’Italia, avanzata nel piano della Commissione, è giudicata tuttavia  ancora “del tutto inadeguata” dal premier. Quella della quota di migranti, ovvero il numero di profughi da dislocare nei singoli Paesi europei, è una partita ancora apertissima che il premier intende giocarsi nel consiglio straordinario del 25-26 giugno.

Bisogna andare a dire ai partner europei che bisogna fare di più e questo non è facile quando sono gli stessi governatori del nostro Paese a volersi in qualche modo disimpegnare nel processo di accoglienza.

 

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