Referendum Grecia: la soddisfazione dell’opposizione italiana

La vittoria del No nel referendum greco, che di fatto costituisce un chiaro rifiuto delle politiche economiche europee e che potrebbe addirittura essere il primo passo verso l’uscita dalla moneta unica dello Stato ellenico, viene accolta con giubilo anche dalle forze di opposizione italiane, che all’unisono richiedono una riflessione sulle implicazioni del risultato greco sul […]

La vittoria del No nel referendum greco, che di fatto costituisce un chiaro rifiuto delle politiche economiche europee e che potrebbe addirittura essere il primo passo verso l’uscita dalla moneta unica dello Stato ellenico, viene accolta con giubilo anche dalle forze di opposizione italiane, che all’unisono richiedono una riflessione sulle implicazioni del risultato greco sul sistema economico dell’Unione Europea nella sua interezza. Con toni e motivazioni differenti, tutte le principali formazioni politiche d’opposizione hanno salutato positivamente le notizie provenienti dalla Grecia.

Il comico genovese e leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, ha scritto sul proprio blog che “il popolo greco ha fatto una cosa meravigliosa”, evidenziando che  quello attuale è “un sistema che sta collassando, il sistema del credito: ‘Io ti do i soldi, ma non li voglio indietro, voglio gli interessi degli interessi e ti prendo tutto quello che hai’. Questo è il sistema. Noi abbiamo fatto la proposta per un referendum se restare nell’euro, il popolo italiano ci darà una risposta. Vediamo cosa succederà”.

Più diretto e, come al solito per il personaggio, radicale, il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, da sempre oppositore dell’Unione Europea e delle sue politiche, a cominciare dall’imposizione della moneta unica: “No. No. No. No all’Unione Sovietica Europea della disoccupazione e dell’immigrazione. Sì a una Nuova Europa, fondata sul lavoro e sul rispetto dei popoli. E se Renzi non se ne rende conto, ruspa anche per lui! La Lega c’è”, ha scritto sul suo profilo Facebook.

Soddisfazione bilaterale anche dalle forze più minoritarie. Nichi Vendola, di Sinistra e Libertà ha parlato di “vittoria dei nemici dell’austerità, che apre una crepa nel muro di Berlino”, aggiungendo che “Matteo Renzi che ha giocato la parte peggiore, esce sconfitto. Esce vincitrice la democrazia ed esce la necessità di cambiare l’agenda di Bruxelles e mettere al centro i diritti delle persone”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia: “Quello dei greci è un voto eroico, uno schiaffo alla Merkel e alla gestione Ue. Diranno che è populismo, ma è solo ribellione alla schiavitù”, ha twittato la Meloni.

Più istituzionale invece il commento di Laura Boldrini, Presidente della Camera dei deputati, che riconosce la portata democratica dello strumento di consultazione popolare utilizzato e auspica una svolta europea: “Il referendum greco è stato innanzitutto una prova di democrazia. Perciò devono esserne soddisfatti – indipendentemente dal suo esito – tutti coloro che pensano che ‘la sovranità appartiene al popolo’, come dice la Costituzione italiana, anche in anni nei quali la finanza è sembrata spesso essere il giudice supremo delle vicende collettive. È chiaro che già dalle prossime ore sarà indispensabile ricominciare a trattare per trovare una soluzione che mantenga la Grecia dentro l’Unione e dentro la moneta unica, in uno spirito di condivisione e reale solidarietà. Da questa vicenda può nascere finalmente una svolta per tutta l’Ue, rispetto a politiche di austerità che hanno mostrato – in Grecia, ma non solo – la loro dura inefficacia. È tempo che l’Europa faccia rotta verso la crescita economica e la coesione sociale”

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