Fifa: finisce l’era Blatter, inizia quella di Platini?

L’era di Joseph Blatter come Presidente della Fifa sembra essere finalmente giunta al suo epilogo. Il potentissimo padrone del calcio mondiale svizzero resterà in carica fino al prossimo 26 febbraio, ma poi si farà da parte e passerà il testimone. Quella di ieri potrebbe essere stata una giornata storica per la Fifa: a quasi due […]

L’era di Joseph Blatter come Presidente della Fifa sembra essere finalmente giunta al suo epilogo. Il potentissimo padrone del calcio mondiale svizzero resterà in carica fino al prossimo 26 febbraio, ma poi si farà da parte e passerà il testimone. Quella di ieri potrebbe essere stata una giornata storica per la Fifa: a quasi due mesi dallo scandalo che ha portato all’arresto di sette dirigenti, fra cui il vicepresidente Jeffrey Webb che nei giorni scorsi è stato interrogato a New York, l’Esecutivo si è ritrovato a Zurigo per decidere i passi da fare verso una nuova era. Lo scorso 2 giugno Blatter, a pochi giorni dal conferimento del quinto mandato, ha spiazzato tutti annunciando le dimissioni e oggi è stata fissata finalmente la data per il Congresso straordinario che sceglierà la nuova guida della Fifa: 26 febbraio 2016, in ‘ritardo’ rispetto alle previsioni delle scorse settimane (si era ipotizzato il 16 dicembre) e in linea invece con quanto auspicava oggi il principe Alì Al Bin Hussein di Giordania, avversario di Blatter a maggio e favorevole a un’elezione a marzo. La riunione dell’Esecutivo oggi è durata più del previsto (la conferenza stampa è slittata di un’ora, dalle 14 alle 15) e c’è stato spazio anche per l’irruzione in sala di Simon Brodkin, comico inglese famoso per interpretare il personaggio di Lee Nelson, che ha cominciato a gettare banconote false su Blatter (“Sepp, questi sono per i Mondiali in Corea del Nord nel 2026”) prima dell’intervento degli uomini della sicurezza.

Dopo la lunga attesa è arrivato finalmente il momento dell’esperto dirigente svizzero, agli ultimi mesi di un’era iniziata nel lontano 1998, quando ereditò il testimone da Joao Havelange. “Sono ancora vivo – ha esordito Blatter – Sembrava che le onde dello tsunami del 27 maggio scorso mi dovessero portare via e invece sono ancora qua”. “Con le pressioni che c’erano su di me ma soprattutto sulla Fifa, non solo quelle delle autorità ma anche di politici e media, ho dovuto agire secondo coscienza e fare qualcosa per la Fifa – ha sottolineato Blatter tornando all’annuncio shock del 2 giugno scorso – Dovevo difendere l’istituzione, non me perché non ho bisogno di difendere me stesso, e dovevo fare qualcosa di molto speciale. E per questo ho calciato la palla fuori dallo stadio, per questo ho detto che mi sarei dimesso e che avrei rimesso il mio mandato. Ma oggi sono ancora qua come presidente e vi parlo come presidente”. “Il 26 febbraio prossimo la Fifa avrà un nuovo presidente e io tornerò ai miei hobby, al mio lavoro di giornalista – ha promesso – Mi piacerebbe lavorare in radio, che è il mezzo d’informazione più popolare. Non sarò comunque candidato, ho rimesso il mio mandato, ci sarà un nuovo presidente e non posso essere io, che sono il vecchio, anzi, sono curioso di sapere chi sarà”.

E già si parla del futuro del massimo organo di governo del calcio mondiale. Oggi si riunisce la commissione elettorale e fino al 26 ottobre gli interessati hanno la possibilità di avanzare la propria candidatura. Uno solo sembra però essere il nome per il futuro della Fifa: Michel Platini, ex pallone d’oro, attuale presidente della Uefa e pupillo, tra gli altri, proprio di Blatter. Secondo i primi rumors, l’ex campione francese potrebbe già contare sull’appoggio di 4 confederazioni su sei.

 

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