Grecia: Berlino critica salvataggio, ma Pil torna a crescere

A sorpresa, l’economia greca torna a crescere nel secondo trimestre. Le stime flash del Pil destagionalizzato registrano una crescita dello 0,8% rispetto ai precedenti tre mesi e dell’1,4% su base annuale. Lo rileva l’ufficio nazionale di statistica Elstat. Gli analisti si aspettavano una contrazione dello 0,8%. Il dato del primo trimestre è stato rivisto al […]

A sorpresa, l’economia greca torna a crescere nel secondo trimestre. Le stime flash del Pil destagionalizzato registrano una crescita dello 0,8% rispetto ai precedenti tre mesi e dell’1,4% su base annuale. Lo rileva l’ufficio nazionale di statistica Elstat. Gli analisti si aspettavano una contrazione dello 0,8%. Il dato del primo trimestre è stato rivisto al rialzo e resta invariato su base trimestrale dopo un iniziale -0,2%. Perciò la Grecia nel primo trimestre evita la recessione.

Nel frattempo la Germania critica il piano di salvataggio della Grecia che oggi il Parlamento di Atene deve votare e che venerdì l’Eurogruppo esaminerà a Bruxelles. È quanto sostiene il Financial Times, secondo il quale, in vista di questi due appuntamento cruciali, Berlino sta facendo girare un documento tra i partner dell’Eurozona, con le sue obiezioni al terzo piano di salvataggio.

Sono tre le sue principali obiezioni: la sostenibilità del debito greco, i possibili rinvii alle riforme e il ruolo del Fmi, che nei due precedenti salvataggi ha affiancato Bruxelles negli aiuti. Schaeuble nota che alcune delle riforme concordate contengono alcuni rinvii ad ottobre e novembre per l’implementazione e altre “non sono ancora specificate”. Berlino è particolarmente preoccupata per il proposto rinvio alla costituzione del programmato fondo per le privatizzazioni da 50 miliardi di euro. Nell’accordo si prevede solo una task force a dicembre. “La creazione di una task force – si legge nel rapporto tedesco – non è sufficiente”. Inoltre Berlino è preoccupata per la capacità di Atene di far fronte in modo sostenibile a un debito estero di 320 miliardi di euro, specie nell’attuale congiuntura economica negativa. Chissà che i nuovi dati sul Pil ellenico non spingano anche la Germania ad un ripensamento delle sue valutazioni.

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