Medici: confermato lo sciopero del 17 e del 18 marzo

“Il clima della riunione è stato buono, ma confermiamo lo sciopero del 17 e del 18 marzo“. Così Riccardo Cassi, presidente Cimo, al termine della riunione con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che oggi ha convocato i sindacati dei medici presso il dicastero. “In quale caso lo sciopero potrebbe saltare? Solo se Renzi- ha […]

Il clima della riunione è stato buono, ma confermiamo lo sciopero del 17 e del 18 marzo“. Così Riccardo Cassi, presidente Cimo, al termine della riunione con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che oggi ha convocato i sindacati dei medici presso il dicastero. “In quale caso lo sciopero potrebbe saltare? Solo se Renzi- ha risposto Cassi ai giornalisti- ci dicesse che ci dà i soldi per il contratto”.

“Il ministro intende operare per tutelare il Servizio sanitario nazionale. Ha fatto delle aperture e si è impegnata per coinvolgere il governo e anche gli altri ministeri per cercare delle soluzioni- aggiunge Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg, al termine della riunione – Lo sciopero resta perché abbiamo spiegato al ministro le nostre ragioni e lei in questo momento non ci ha chiesto di sospenderlo. Lorenzin ha voluto piuttosto concentrarsi sui lavori- ha concluso Milillo- e abbiamo programmato un nuovo incontro”.

Conclude Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao-Assomed: “È stato un incontro positivo con disponibilità, da parte del ministro, a portare insieme le questioni della sanità pubblica e del ruolo dei medici nell’agenda del governo. Ci sono tavoli tecnici da attivare, ma aspettiamo ovviamente che alle parole seguano i fatti. Questo anche per ragionare sulla possibilità di revocare o meno lo sciopero, che ad oggi rimane confermato. Il ministro si è impegnato ad aprire tavoli anche interministeriali per portare le questioni che abbiamo sollevato direttamente all’attenzione del governo”. Ma cosa chiedete in particolare? “In primo piano il riconoscimento di ruolo- ha risposto Troise ai giornalisti- poi vogliamo risolvere le questioni relative a occupazione, precari, formazione e è in generale delle condizioni di lavoro”. (Dire)

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