Regeni: Parlamento europeo chiede al governo egiziano di cooperare con autorità italiane

Il Parlamento europeo chiede alle autorità egiziane di collaborare con gli inquirenti italiani e fornire loro tutte le informazioni necessarie alle indagini sul caso del ricercatore italiano Giulio Regeni, in una risoluzione approvata giovedì. I deputati sottolineano che l’uccisione di Regeni non è un caso isolato e ricordano le sparizioni forzate avvenute in tutto l’Egitto […]

Il Parlamento europeo chiede alle autorità egiziane di collaborare con gli inquirenti italiani e fornire loro tutte le informazioni necessarie alle indagini sul caso del ricercatore italiano Giulio Regeni, in una risoluzione approvata giovedì. I deputati sottolineano che l’uccisione di Regeni non è un caso isolato e ricordano le sparizioni forzate avvenute in tutto l’Egitto negli ultimi anni.

La proposta di risoluzione comune, votata nell’ambito delle emergenze su casi di violazione dei diritti umani, è stata approvata con 588 voti favorevoli, 10 voti contrari e 59 astensioni.

I deputati chiedono alle autorità egiziane di “fornire alle autorità italiane tutte le informazioni e tutti i documenti necessari per consentire lo svolgimento di indagini congiunte rapide, trasparenti e imparziali sul caso Regeni” (2) e invitano il Capo della politica estera UE Federica Mogherini a “intrattenere scambi regolari con i difensori dei diritti umani” e garantire sostegno ai detenuti e altri soggetti a rischio. (12)

Il servizio diplomatico dell’UE (il Servizio europeo per l’azione esterna – SEAE) e gli Stati membri sono invitati a sollevare con il governo egiziano la questione delle sparizioni forzate e del ricorso abituale alla tortura (3) e a definire, in stretta consultazione con il Parlamento europeo, una tabella di marcia sulle misure concrete che le autorità egiziane dovranno adottare per migliorare la situazione dei diritti umani nel Paese.

Infine, i deputati europei chiedono ai Paesi UE di sospendere la vendita di apparecchiature di sorveglianza qualora sia dimostrato che tali apparecchiature siano utilizzate per violare i diritti umani

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