Medicina: a Chieti centro di eccellenza europeo nell’analisi precoce colon retto

L’Unità operativa di Medicina Predittiva del Policlinico “SS. Annunziata” – Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti sarà il primo centro pubblico europeo a fornire ai cittadini, a partire dal prossimo 4 aprile, il nuovo esame non invasivo per l’individuazione del tumore colon-retto attraverso la tecnologia del DNA fecale, denominato Cologuard, approvato dalla Food and […]

L’Unità operativa di Medicina Predittiva del Policlinico “SS. Annunziata” – Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti sarà il primo centro pubblico europeo a fornire ai cittadini, a partire dal prossimo 4 aprile, il nuovo esame non invasivo per l’individuazione del tumore colon-retto attraverso la tecnologia del DNA fecale, denominato Cologuard, approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) americana e introdotto a novembre anche in Italia.

Il centro, che dipende dalla ASL Lanciano-Vasto-Chieti della Regione Abruzzo, che ha stabilito con propria Delibera di offrire agli assistiti il test a carico del servizio sanitario regionale, lo utilizzerà per l’analisi precoce di carattere genetico-molecolare per il tumore del colon-retto, una delle forme di cancro più diffuse al mondo. “Il tumore del colon retto è tra i tumori a maggiore insorgenza nella popolazione italiana, con oltre 50.000 diagnosi stimate annualmente. Tra gli uomini si trova al terzo posto, preceduto solo dai tumori di prostata e polmone, mentre tra le donne si colloca al secondo posto, preceduto dal tumore della mammella”, ha detto il professor Stefano Martinotti, Direttore dell’Unità di Medicina Predittiva del policlinico abruzzese.

“Questo innovativo test permette l’analisi del DNA fecale combinata a quella di marcatori ematici come l’emoglobina – ha proseguito. Rappresenta una possibilità diagnostica concreta, come raccomandano le linee guida dell’American Cancer Society e quelle, recentissime, della Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio-SIPMeL.”

Secondo quanto suggeriscono le linee guida italiane SIPMeL, il test potrebbe essere impiegato per confermare un eventuale esame per la ricerca del sangue occulto nelle feci risultato positivo, prima di ricorrere alla colonscopia. “Secondo le raccomandazioni scientifiche, il test di screening per il cancro colorettale è la ricerca del sangue occulto nelle feci”, ha spiegato Martinotti. “Se questo esame è positivo il paziente deve sottoporsi a una colonscopia diagnostica, che consente di visualizzare l’ultima parte dell’intestino e di intervenire immediatamente per rimuovere eventuali polipi, i precursori benigni del tumore. In molti casi tuttavia, la colonscopia risulta negativa. L’impiego di questo test sul DNA fecale dopo la ricerca del sangue occulto positiva potrebbe, se negativo, evitare colonscopie non necessarie oppure, se positivo, convincere quei pazienti poco disposti a eseguirla, circa l’opportunità di farla”.

Il Policlinico di Chieti, grazie a un accordo siglato con l’americana Exact Sciences, che ha sviluppato il test, è il primo ospedale del servizio pubblico in Europa presso il quale siano state installate le apparecchiature che permettono la preanalisi dei campioni di feci, che vengono successivamente inviati negli USA, presso i laboratori dell’azienda, per la lettura del risultato finale.

Per informazioni: Servizio di analisi algoritimica combinata del DNA e dell’emoglobina fecali per la diagnosi precoce del tumore colo rettale, c/o Unità di Medicina Predittiva, Policlinico SS Annunziata, 7 livello, via dei Vestini 31, Chieti. Telefonare dal lunedì al sabato, dalle 9:00 – 12:00, al numero 0871/357544

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *