Vittoria! Stop alla pesca a strascico nell’Artico

I big del settore ittico e alcune grandi catene di ristorazione hanno deciso di impegnarsi hanno deciso di impegnarsi a fermare la pesca a strascico e a non vendere il pesce, in particolare il merluzzo, proveniente dal nord del Mare di Barents, un’area artica in precedenza ricoperta da ghiacci, casa dell’orso polare, della balena artica […]

I big del settore ittico e alcune grandi catene di ristorazione hanno deciso di impegnarsi hanno deciso di impegnarsi a fermare la pesca a strascico e a non vendere il pesce, in particolare il merluzzo, proveniente dal nord del Mare di Barents, un’area artica in precedenza ricoperta da ghiacci, casa dell’orso polare, della balena artica e dello squalo della Groenlandia.

Tra i marchi a impegnarsi ci sono McDonald’s, Tesco, Iglo, Young’s Seafood, Icelandic Seachill, Russian Karat Group, Fiskebåt – che rappresenta l’intera flotta di pesca oceanica della Norvegia – e Espersen, il maggiore produttore di pesce congelato in Europa.

Chiunque intenda espandere le proprie attività di pesca in queste acque artiche incontaminate non potrà poi vendere i merluzzi pescati ai maggiori marchi presenti sul mercato.

Si tratta di un accordo senza precedenti e rappresenta il primo caso in cui l’industria del settore ittico volontariamente impone limitazioni alla pesca industriale nell’Artico.

Al momento non esiste alcuna regolamentazione per proteggere le aree artiche in precedenza ricoperte dai ghiacci, e le nostre indagini avevano di recente rivelato come lo scioglimento dei ghiacci nel mare Artico permettesse ai grandi pescherecci di avventurarsi in queste aree di “significativo valore ecologico”.

L’impegno è storico, ma noi controlleremo, con la nostra nave Arctic Sunrise, che le industrie mantengano la parola data!

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