Attiva: Sospiri indignato per definizioni presidio ex operatori

“Definire un ‘indecente bivacco’ e una ‘tendopoli’ il presidio messo in piedi dagli ex dipendenti della Attiva per protestare, in maniera civilissima, contro la perdita del posto di lavoro, sarebbe una vergogna da parte di chiunque. Ma se a farlo e’ addirittura il padre di un assessore comunale, anch’egli politico di lungo corso, storico socialista, […]

“Definire un ‘indecente bivacco’ e una ‘tendopoli’ il presidio messo in piedi dagli ex dipendenti della Attiva per protestare, in maniera civilissima, contro la perdita del posto di lavoro, sarebbe una vergogna da parte di chiunque. Ma se a farlo e’ addirittura il padre di un assessore comunale, anch’egli politico di lungo corso, storico socialista, come Gaetano Cuzzi, addirittura ex presidente della Provincia di Pescara, allora quella frase vergognosa, che paragona gli operatori di Attiva in protesta al mercatino etnico abusivo sulle aree di risulta, assume il carattere di un imperdonabile scivolone sacrilego che non puo’ passare politicamente inosservato.

Quelle parole sono chiaramente rivelatrici di quella che e’ la posizione ufficiale della giunta Alessandrini nei confronti delle 65 famiglie degli ex precari della Attiva, giunta che evidentemente ritiene illegittima la loro protesta, e non ha alcuna intenzione di alzare un dito per aiutare quei padri di famiglia, e del resto lo stiamo vedendo dallo scorso gennaio. A questo punto ci aspettiamo di vedere arrivare anche le ruspe per smantellare le due tende posizionate in piazza Italia e portare via di peso gli ex interinali, oggi allo stremo”.

La denuncia arriva dal capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri informato da alcuni ex precari di Attiva della vicenda. “L’episodio risale allo scorso 19 maggio, ma solo ora le immagini presenti sui profili faceook ufficiali dell’assessore Giacomo Cuzzi e del padre, Gaetano Cuzzi, stanno rimbalzando sui social, evidentemente aggiornati da qualche commento recente – ha spiegato Sospiri -. In sostanza, il 18 maggio e’ stato smantellato il mercatino etnico abusivo sulle aree di risulta, operazione di cui il democratico Pd Giacomo Cuzzi, assessore al Commercio, si vanta sul suo profilo facebook. Ma il fattaccio accade il 19 maggio, quando appare un commento del padre dell’assessore, l’ex presidente della Provincia socialista Gaetano Cuzzi il quale, alle 7.56, posta sul profilo del figlio: ‘Bravo Giacomo! Ora mettete mano alla tendopoli davanti al Comune, anche quella va smantellata.

Un conto e’ la legittima protesta altra cosa e’ l’indecente bivacco che si protrae da mesi’. Una frase scioccante che ha lasciato tutti di stucco: sconvolge leggere un politico socialista incitare il figlio, che riveste la carica di assessore, allo ‘smantellamento forzoso’ di operai che protestano per la perdita del proprio posto di lavoro, definendo ‘tendopoli’ due strutture assolutamente decorose che quegli operai hanno ricevuto in dono dalla citta’ solidale, e che sono state l’unico loro riparo nei duri mesi invernali appena trascorsi. Ovviamente – ha aggiunto Sospiri – riteniamo vergognoso quanto accaduto e Forza Italia vigilera’ affinche’ non un capello sia torto a quei 65 padri di famiglia, ne’ vengano attuati ‘smantellamenti forzosi’. Forza Italia rivolge un appello al Prefetto affinche’ riapra un tavolo istituzionale per affrontare la vicenda che il sindaco Alessandrini e’ stato incapace di portare a soluzione o semplicemente non lo ha voluto fare ritenendo illegittima quella protesta”.

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