Agricoltura, la Cia in missione in Canada: inaugurata a Toronto prima sede del Patronato Inac

E’ cominciata ufficialmente la missione della Cia-Agricoltori Italiani in Canada. Una settimana di incontri ed eventi per portare oltreoceano i servizi ai cittadini promossi dalla Confederazione, ma soprattutto per promuovere la nostra agricolturacontro l’italian sounding e aprire nuovi canali commerciali alle imprese associate, favorendo la crescita dell’autentico Made in Italy nel mondo. La prima tappa […]

E’ cominciata ufficialmente la missione della Cia-Agricoltori Italiani in Canada. Una settimana di incontri ed eventi per portare oltreoceano i servizi ai cittadini promossi dalla Confederazione, ma soprattutto per promuovere la nostra agricolturacontro l’italian sounding e aprire nuovi canali commerciali alle imprese associate, favorendo la crescita dell’autentico Made in Italy nel mondo.

La prima tappa della missione a Toronto, dove è stata inaugurata la sede del Patronato Inac in Canada. Una scelta decisiva, come ha evidenziato il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino al taglio del nastro, perché “con questa apertura, l’organizzazione unisce due azioni molto importanti: non solo portare la nostra esperienza nella tutela dei diritti, nell’assistenza e consulenza previdenziale e fiscale, ai cittadini italiani in Canada, ma anche mettersi in relazione con il tessuto socio-economico del Paese e avviare contatti di rilievo per sostenere le produzioni agroalimentari delle nostre aziende in un mercato che si sta aprendo sempre di più all’Italia, anche in vista dell’imminente definizione del Ceta, l’accordo di libero scambio tra l’Europa e il Canada”.

“In questa importante giornata -ha aggiunto il presidente dell’Inac Antonio Barile- l’apertura della nostra prima sede a Toronto costituisce un rilevante avanzamento del ruolo del Patronato oltreconfine, ma soprattutto ci impegna a garantire una reale tutela dei diritti sociali, che spesso non sono conosciuti e quindi negati, alle comunità italiane all’estero”.  Sulla stessa linea il direttore nazionale della Cia Rossana Zambelli: “Successo e soddisfazione per la crescita della Cia e dell’Inac -ha evidenziato- che diventano sempre di più un punto di riferimento per le imprese e i cittadini, in Italia come all’estero”. Anche per la responsabile dell’Ufficio internazionale della Confederazione, Cristina Chirico, “questo è un grande passo verso il consolidamento della Cia sul mercato canadese, a vantaggio delle aziende agricole associate che nutrono un crescente interesse a consolidare le relazioni commerciali con il Paese, confermato dall’attenzione del consumatore locale verso il vero Made in italy”. Hanno partecipato all’inaugurazione della sede del Patronato Inac a Toronto il viceconsole generale d’Italia Raniero D’Amuri; il ministro per l’Emigrazione e la Cittadinanza della Provincia dell’Ontario Laura Albanese; la rappresentante del Parlamento provinciale dell’Ontario Cristina Martins.  Nella stessa giornata si è tenuto, presso la sede del Consolato d’Italia, l’incontro tra la delegazione della Cia e il console generale Giuseppe Pastorelli, che si sono impegnati a collaborare insieme alla promozione e valorizzazione delle produzioniagricole italiane nel Paese con progetti concreti da mettere in campo congiuntamente nei prossimi mesi.

Una visita preceduta dalla lettera ufficiale dell’ambasciatore d’Italia in Canada, Gian Lorenzo Cornado, al presidente Scanavino, in cui è stata confermata “la piena disponibilità dell’Ambasciata e dell’intera rete diplomatico-consolare ad assistere il percorso di sviluppo della Cia nel mercato canadese”. D’altra parte, ha evidenziato l’ambasciatore, la missione della Confederazione “si svolge in un momento di particolare significato nelle relazioni commerciali bilaterali tra Italia e Canada, nell’ambito delle quali il comparto agroalimentare costituisce indubbiamente un pilastro fondamentale delle nostre esportazioni. E ciò anche nella prospettiva dell’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio tra Ue e Canada, che potrà dischiudere opportunità ancora maggiori per le aziende italiane”.

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