Arte: Studio Mariani Gallery ospita mostra Kubin e Schneider

Si chiama “I misteri del simbolismo” la mostra di opere d’arte degli artisti internazionali Alfred Kubin e Sascha Schneider che dal 9 luglio al 5 settembre prossimi sara’ ospitata sulla piattaforma web www.studiomarianigallery.com dove i testi sono in italiano e inglese. “Si tratta – spiega l’aquilano Daniele Mariani, che cura la direzione artistica della galleria […]

Si chiama “I misteri del simbolismo” la mostra di opere d’arte degli artisti internazionali Alfred Kubin e Sascha Schneider che dal 9 luglio al 5 settembre prossimi sara’ ospitata sulla piattaforma web www.studiomarianigallery.com dove i testi sono in italiano e inglese. “Si tratta – spiega l’aquilano Daniele Mariani, che cura la direzione artistica della galleria – di due artisti visionari anticipatori delle piu’ importanti correnti artistiche del XX secolo.

La loro sensibilita’ onirica e’ colma di simbolismi poetici sorprendenti. Dagli incubi silenti di Kubin (la cui esistenza fu costellata da traumi e da esperienze familiari estreme) che definiscono gli orizzonti figurativi come in nessun maestro simbolista; alle sensuali corporeita’ maschili di Schneider, anticipatore delle emarginazioni contemporanee del “diverso” (omosessuali, artisti, dissidenti politici ecc.). Ambedue figli di Max Klinger, maestro tedesco dalla sensibilita’ simbolista cruda e silente, spesso abitata da entita’ sovrumane. Sia Kubin che Schneider – commenta Mariani – elaborano in germe, una poetica pre-surrealista prettamente teutonica (sono ancora distanti dal venire, gli automatismi segnico-poetici della pittura surrealista di Masson o di Dali’), in cui e’ assente il dominio del colore di subitanea surrealta’ mediterranea. In Kubin le presenze metafisiche dell’incubo gia’ contengono intuizioni meta-politiche, oscuramente predittive di una vicenda umana e sociale che sfocera’ nei due conflitti mondiali e nel nazismo. Si guardino certe soluzioni figurative, in cui masse di viventi vengono sospinte sull’orlo dell’abisso o in bocca ad un gigante antropofago, in un’atmosfera di luce soffusa, pregna di morte.

Una sorta di atemporalita’ saviniana – rileva il direttore artistico – dolcemente apolicroma. In Kubin – prosegue – e’ presente un giudizio poetico metastorico sul fallimento delle politiche di massa e la ricerca enigmatica del senso doloroso del nascere e del vivere in ogni sua forma, attraverso la celebrazione di una sorprendente genialita’ immaginifica. In Schneider c’e’, invece, una speranza di liberazione dall’oppressione sociale, attraverso l’esaltazione della bellezza dei corpi maschili, forniti, a tratti, di ali, per volare in alto nel sogno e sfuggire alle incomprensibili persecuzioni umane. La nudita’ corporea, la sua bellezza archetipica – conclude Daniele Mariani – divengono terreno di scontro poetico ed esistenziale incontrollabile, come il talento creativo di un grande maestro contrario al suo tempo”. Nella Galleria c’e’ anche una pagina multimediale relativa alla storia e alla biografia degli artisti che di volta in volta espongono sulla piattaforma web.

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