Siae, lettera aperta: mille firme per il diritto d’autore

Una Lettera Aperta di tutta la comunità degli Autori promossa da SIAE per sostenere il diritto d’autore e tutelare l’identità culturale italiana nel mondo digitale. “Senza il rispetto del diritto d’autore, gli autori del presente scompariranno e non ci saranno autori nel futuro”. Questo il messaggio di una “Lettera Aperta” lanciato da SIAE a tutta la […]

Una Lettera Aperta di tutta la comunità degli Autori promossa da SIAE per sostenere il diritto d’autore e tutelare l’identità culturale italiana nel mondo digitale.

“Senza il rispetto del diritto d’autore, gli autori del presente scompariranno e non ci saranno autori nel futuro”. Questo il messaggio di una “Lettera Aperta” lanciato da SIAE a tutta la comunità degli autori nelle scorse settimane, a cui hanno già aderito circa mille autori italiani da tutti i settori (cinema, TV, musica, letteratura). Tra i firmatari figurano molti nomi di giovani autori e personaggi di spicco come: Niccolò Ammaniti, Biagio Antonacci, Malika Ayane, Claudio Baglioni, Franco Battiato, Pippo Baudo, Roberto Benigni, Edoardo Bennato, Andrea Bocelli, Angelo Branduardi, Paolo Buonvino, Liliana Cavani, Adriano Celentano, Cristina Comencini, Fabio Concato, Paolo Conte, Maurizio Costanzo, Ivan Cotroneo, Gaetano Curreri, Francesco De Gregori, Pino Donaggio, Elisa, Roby Facchinetti, Roberto Faenza, Tiziano Ferro, Max Gazzè, Dori Ghezzi, Michele Guardì, Andrea Guerra, Francesco Guccini, Pino Insegno, Jovanotti, Emis Killa, Mario Lavezzi, Luciano Ligabue, Fiorella Mannoia, Marco Masini, Franco Micalizzi, Franco Migliacci, Cristiano Minellono, Mogol, Giuliano Montaldo, Ennio Morricone, Gabriele Muccino, Gianna Nannini, Nek, Ferzan Ozpetek, Gino Paoli, Piero Pelù, Nicola Piovani, Raf, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri, Tony Renis, Enrico Ruggeri, Marco Risi, Salmo, Gabriele Salvatores, Giuliano Sangiorgi, Alberto Sironi, Alessandro Solbiati, Giovanni Sollima, Paolo e Vittorio Taviani, Umberto Tozzi, Carlo ed Enrico Vanzina, Carlo Verdone, Paolo Virzì, Nina Zilli, Zucchero e molti altri.

“L’iniziativa ha avuto una risposta trasversale, raccogliendo l’adesione di molti giovani autori e di nomi noti e meno noti dai diversi settori del comparto creativo e culturale: musica, cinema, teatro, televisione – sottolinea Filippo Sugar, Presidente SIAE – a riprova del fatto che gli autori rappresentano il vero e proprio perno della nostra identità culturale nel mondo globale e digitale. È un motivo in più, come Società Italiana degli Autori e degli Editori, per continuare a difendere i valori di questa identità e soprattutto i diritti di chi crea tali valori”.

L’iniziativa è nata dopo che lo scorso 22 aprile, a Ginevra, il Presidente della Confederazione Internazionale delle Società di Autori e Compositori (CISAC), Jean Michel Jarre, aveva dichiarato: “In futuro non ci sarà un mercato di contenuti se i creatori non saranno in grado di crearli. Dobbiamo proteggere chi crea questi contenuti. Proteggerli vuol dire proteggere il loro diritto ad avere una equa remunerazione per il loro lavoro”. Prima di lui, nel 2009, il suo predecessore Robin Gibb, indimenticabile leader dei Bee Gees, al Congresso Mondiale sul diritto d’autore di Washington aveva evidenziato che “il diritto d’autore non è una barriera al progresso ma un facilitatore della creatività e della comunicazione. Un diritto d’autore forte non ostacola lo sviluppo dell’utopia digitale che Google, Microsoft ed altri promettono. Il diritto d’autore promuove questo sviluppo. Senza tutela del diritto d’autore sarebbe il caos, che costituirebbe un insormontabile ostacolo per il progresso”. Il messaggio degli autori italiani che hanno sottoscritto la lettera è chiaro: “In tutto il mondo gli autori hanno Società come la nostra, che non rispondono ad azionisti o a fiduciarie di venture capital, ma solo ai loro associati. Non si può svendere la creatività in nome di una liberalizzazione selvaggia o affidandola ad investitori che puntano a fare profitti sulla intermediazione del nostro lavoro, né con esenzioni ingiustificate e generalizzate. Noi produciamo cultura: la cultura è il seme della democrazia, della tolleranza, della libertà di pensiero, della storia e della identità di un Paese”.

“La SIAE è per sua natura la casa comune degli autori e dagli editori  – conclude Sugar – perché è gestita direttamente dai soggetti che tutela e perché non opera a scopo di lucro, ma col solo obiettivo di proteggere il lavoro di chi crea”.

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