Progetto Praterie guadagna interesse internazionale

Cresce l’interesse scientifico e culturale per il progetto LIFE “Praterie”. Dopo che lo scrittore inglese Philip Lymbery (CEO di CIWF – Compassion In World Farming ed autore del libro di successo “Farmageddon”) ha visitato l’area di progetto, incontrandone lo staff e un allevatore del Gran Sasso, anche lo studioso americano Roger Thompson, docente alla Stony Brook […]

Cresce l’interesse scientifico e culturale per il progetto LIFE “Praterie”. Dopo che lo scrittore inglese Philip Lymbery (CEO di CIWF – Compassion In World Farming ed autore del libro di successo “Farmageddon”) ha visitato l’area di progetto, incontrandone lo staff e un allevatore del Gran Sasso, anche lo studioso americano Roger Thompson, docente alla Stony Brook University di New York, si è interessato al progetto LIFE, al fine di raccogliere esperienze e buone pratiche utili alla stesura del suo prossimo libro sulla gestione dell’orso.

A tal fine l’ufficio stampa di progetto ha organizzato una skype conference che ha coinvolto la project manager Annette Mertens, la coordinatrice interna Pina Leone, il responsabile del Servizio Scientifico, Federico Striglioni e il veterinario Umberto Di Nicola.
Il Prof. Thompson ha apprezzato lo scenario delineato dai tecnici di “Praterie”, impegnati sul campo in azioni di ascolto, divulgazione di buone pratiche, assistenza gestionale e sanitaria e distribuzione di infrastrutture per agevolare il pascolo estensivo, e come tale vicinanza agli operatori del settore zootecnico abbia influenzato positivamente la comunicazione e i rapporti con il Parco, generando reciproca fiducia e riducendo sensibilmente la conflittualità.

L’interesse dello studioso si è concentrato in particolare sull’approccio partecipativo che ha consentito di costruire insieme, Parco e territorio, le Linee Guida per il pascolo e, più in generale, la disponibilità dell’Ente, caso piuttosto raro in Italia, a privilegiare forme concrete di democrazia partecipativa nell’affrontare tutte quelle problematiche che coinvolgono direttamente gli attori territoriali, come la stessa regolamentazione del pascolo, le norme per l’indennizzo dei danni da fauna selvatica, la ridistribuzione dei punti d’acqua, la gestione dei cinghiali e del patrimonio forestale e di comunità e così via.

Nel ringraziare, il Prof. Thompson ha auspicato che “Il team del Parco continui ad operare con successo e che l’unicità dell’approccio adottato possa propagarsi come un modello efficace”.

“Le parole di vicinanza e di stima espresse dall’autorevole studioso americano – ha commentato il Presidente dell’Ente, Tommaso Navarra – rappresentano la migliore conferma dell’importanza e della validità dell’azione attuata dal Parco con apprezzata metodica e scientificità. Il progetto LIFE “Praterie” è un punto di eccellenza, ove le piccole comunità si inseriscono strategicamente in un percorso più ampio di valenza internazionale con positive e ovvie ricadute economico – sociali sul nostro territorio”.

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