Terremoto Abruzzo, Tancredi: “Autostrade e viadotti a rischio”

 Il deputato di Alternativa popolare Paolo Tancredi, capogruppo in commissione Bilancio, afferma che: “La rete autostradale e oltre cento viadotti a rischio in Abruzzo a causa dei due forti terremoti che hanno distrutto il Centro Italia ma, a quasi un anno da quei tragici eventi, ancora nulla è stato fatto per loro messa in sicurezza. […]

 Il deputato di Alternativa popolare Paolo Tancredi, capogruppo in commissione Bilancio, afferma che: “La rete autostradale e oltre cento viadotti a rischio in Abruzzo a causa dei due forti terremoti che hanno distrutto il Centro Italia ma, a quasi un anno da quei tragici eventi, ancora nulla è stato fatto per loro messa in sicurezza. Nonostante lo stesso Mit abbia ben presente la gravità della situazione, non si sa ancora come reperire tutte le risorse necessarie, oltre 170 milioni di euro di cui solo 117 milioni ad oggi certi, per avviare i lavori urgenti sull’A24 e sull’A25. Così come non è ancora chiaro come sbloccare il contenzioso tra Anas e il Ministero sul pagamento dei canoni dovuti dalla società concessionaria delle autostrade in questione, Strada dei Parchi, che dovrebbero costituire in parte il budget per finanziare i lavori di messa in sicurezza. E con la beffa finale che, come denunciato anche dal Codacons, i costi di questi lavori ricadano sulle spalle degli stessi abruzzesi, attraverso l’aumento dei pedaggi autostradali”.

“Tutto ciò è inaccettabile, l’ennesimo disagio che l’Abruzzo sta pagando a causa di una burocrazia cieca e distruttiva. Per questo ho presentato un’interrogazione urgente al ministro Delrio. Dobbiamo sapere presto in che modo il governo intende agire per recuperare le risorse necessarie per gli interventi sulla rete autostradale abruzzese, che è un’infrastruttura vitale per il territorio senza la quale la stessa ricostruzione avrebbe poco senso. Così come il ministro deve chiarire come scongiurare il rischio che gli utenti abruzzesi vengano penalizzati due volte e come pensa di risolvere la controversia con l’Anas. Si tratterebbe dell’ennesimo paradosso subito dai cittadini abruzzesi”.

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