Galletti guarda Bussi da Marte?

Il Ministro dell’Ambiente dedica oggi un intero comunicato sulle bonifiche a Bussi dai toni inediti, quasi trionfali, rivendicando grandi passi in avanti. Forse guardandolo con il cannocchiale da Marte, il pianeta rosso, gli sparuti ciuffi verdi del Tirino, seppur contaminati fino alla corteccia, saranno sembrati un’oasi di pace al Ministro. Un generale però dovrebbe sapere […]

Il Ministro dell’Ambiente dedica oggi un intero comunicato sulle bonifiche a Bussi dai toni inediti, quasi trionfali, rivendicando grandi passi in avanti.

Forse guardandolo con il cannocchiale da Marte, il pianeta rosso, gli sparuti ciuffi verdi del Tirino, seppur contaminati fino alla corteccia, saranno sembrati un’oasi di pace al Ministro.

Un generale però dovrebbe sapere che in guerra bisogna mettere gli scarponi sul terreno.

Ora, l’ultima volta che siamo andati a Bussi, dieci giorni fa, per fare una visita guidata con degli scout di passaggio che avevano chiesto lumi sulla vicenda, ci siamo trovati davanti ad una parte delle discariche 2A e 2B incendiata.

Forse il ministro voleva intendere che un po’ di desorbimento termico (una tecnica di bonifica) en plein air e “fai da te” alla fine è stato fatto.

Noi vorremmo rimanere su metodologie più tradizionali e sicure, però.

Idem a Piano d’Orta, dove oltre a strani liquidi rosso fuoco, forse marziani, presenti da decenni nel sito secondo i cittadini, abbiamo potuto ammirare per l’ennesima volta la messa in sicurezza “fai da te” delle scorie industriali da parte dei terrestri, disperati per vederle ogni giorno direttamente dal balcone di casa sulla scarpata delle loro strada. Una copertura di rete antigrandine da giardino e ceppi di legno (!). Altro accorgimento che potremmo portare al RemTech, l’annuale mostra sulle tecniche legate alle bonifiche.

Tornando a toni più istituzionali, riconosciamo che con la Dr.ssa D’Aprile qualcosa si sta muovendo dal punto di vista delle carte, con qualche prospettiva in più sulle procedure amministrative, tipo la richiesta di consegna dei documenti da Edison per la discarica Tremonti entro il 15 ottobre, fatto che però deve ancora verificarsi.

Tra l’altro facciamo notare che aver “aperto” il 30 novembre 2016 a nuovi campionamenti da parte della società pur in presenza di una caratterizzazione del Commissario già disponibile da tempo, alla fine ha fatto perdere almeno altri 10 mesi.

Da qui a parlare di bonifiche in corso da parte del Ministro ci pare insensato, fuori dalla realtà e anche fuorviante perchè gioca con la parola “bonifica”. Per il cittadino medio quando si usa quella parola vuol dire aver pulito.

Consigliamo maggiore umiltà e prudenza a tutti a partire dal Ministero visto che per recuperare oltre 10 anni di inerzia da parte degli enti ci vuole ben altro. Siamo pronti a riconoscere i risultati. Recentemente in un comunicato su Piano d’Orta abbiamo apprezzato che un sopralluogo – un sopralluogo – è stato effettuato dopo un sollecito della D’Aprile, a seguito peraltro di una nostra lettera in cui emergeva un clamoroso errore sul perimetro del SIN del Ministero addirittura nel decreto istitutivo del 2008.

Vorremmo festeggiare la fine dell’incubo come abbiamo fatto per Ombrina. Attualmente però la situazione reale permane fuori controllo con la contaminazione che continua a fuoriuscire dai due siti verso valle.

Oggi la messa in sicurezza riguarda minime porzioni del sito a Bussi, zero a Piano d’Orta. Manca l’individuazione del responsabile della contaminazione per il bubbone più grande, il sito industriale e anche per le discariche 2A e 2B. La caratterizzazione deve essere svolta su tutte le aree pubbliche. Di vere bonifiche il numero da citare è zero.

 

Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua

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