Ri-costruire la vita, cercare ‘senso’ dopo il terremoto

Sabato 21 aprile Roma l’Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (Alaef) e l’Associazione Grief&Growth promuovono il convegno ‘Ri-costruire la vita’, presso l’Universita’ Pontificia Salesiana (Aula II) sul tema della resilienza e della ricerca di senso nelle vittime del terremoto dell’Aquila e Onna. Per conoscere la Logoterapia bisogna conoscere il suo fondatore, “colui che per […]

Sabato 21 aprile Roma l’Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (Alaef) e l’Associazione Grief&Growth promuovono il convegno ‘Ri-costruire la vita’, presso l’Universita’ Pontificia Salesiana (Aula II) sul tema della resilienza e della ricerca di senso nelle vittime del terremoto dell’Aquila e Onna. Per conoscere la Logoterapia bisogna conoscere il suo fondatore, “colui che per primo ha vissuto nelle sue carni il tormento e l’angoscia di una vita destituita di senso”, scrive il traduttore di Viktor Emil Frankl, Eugenio Fizzotti, professore ordinario di Psicologia della Religione e di Deontologia Professionale all’Universita’ Salesiana di Roma. L’Alaef ritorna sui territori terremotati, memore dell’impegno del suo fondatore nel sostegno agli scoraggiati. Frankl, medico, e’ nato nel 1905 a Vienna da famiglia ebrea. Dopo 3 anni nei campi di concentramento ha fondato la Logoterapia, che definisce “analisi esistenziale” (dal greco Logos: significato, scelta) e che ha quindi come obiettivo la riscoperta del senso della vita. Il fondatore della logoterapia si presenta cosi’: “Io sono uno psichiatra per servire cio’ che vi e’ di umano nel malato e cio’ che vi e’ di spirituale nell’uomo, perche’ a tutto cio’ il resto e’ subordinato”. La prima guerra mondiale lo fece interrogare sulla corsa al potere, la lotta di classe e l’assurdita’ di un’esistenza vuota di ogni significato. Erano anche gli anni in cui Sigmund Freud dominava la scena della psichiatria. Frankl era convinto che “la psicoterapia necessita di un completamento: la logoterapia. L’analisi esistenziale estende l’analisi alla totalita’ dell’uomo, che non e’ solo psicofisica ma anche spirituale”. La logoterapia aiuta “il paziente a scoprire il proprio senso, per divenire conscio della sua liberta’, dignita’ e responsabilita’, lo aiuta a trovare e a realizzare i suoi valori creativi esperienziali e di atteggiamento”. Secondo questo approccio terapeutico la rinuncia alla vita, quindi il suicidio, “e’ una dichiarazione di sconfitta, ma contemporaneamente un grido disperato verso una vita significativa”, che e’ propria dell’uomo integro. Ed e’ durante l’esperienza nei lager che Frankl ha realizzato la necessita’ di significato e la spinta naturale che ogni essere umano ha “mentre inciampiamo per chilometri, guardiamo la neve o scivoliamo su lastre ghiacciate, sempre sorreggendoci a vicenda […] nessuno parla piu’, ma sappiamo bene che in questi momenti ognuno pensa a sua moglie. […]. Comprendo ora il senso del segreto piu’ sublime che la poesia, il pensiero umano e anche la fede possono offrire: la salvezza delle creature attraverso l’amore e nell’amore!”.

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