Addio a Ninetto Nurzia. Pezzopane (Pd): “Ninetto se ne va, rimane sua umile genialità per L’Aquila ed all’Abruzzo”

E’ venuto a mancare Ninetto Nurzia, erede della  dinastia del torrone Fratelli Nurzia dell’Aquila. Ninetto Nurzia, continuava a realizzare il prodotto dolciario secondo la tradizione della sua famiglia con la moglie Giuliana ed i figli Natalia e Francesco Saverio, detto Chicco, nel laboratorio del Caffè Nurzia in piazza Duomo all’Aquila, storico locale cittadino. Ninetto aveva […]

E’ venuto a mancare Ninetto Nurzia, erede della  dinastia del torrone Fratelli Nurzia dell’Aquila. Ninetto Nurzia, continuava a realizzare il prodotto dolciario secondo la tradizione della sua famiglia con la moglie Giuliana ed i figli Natalia e Francesco Saverio, detto Chicco, nel laboratorio del Caffè Nurzia in piazza Duomo all’Aquila, storico locale cittadino. Ninetto aveva ereditato il laboratorio e la ricetta originale dal nonno Ulisse e dal padre Tito. Ulisse ebbe infatti tre figli, Tito a cui rimase la ricetta originale e il marchio ‘Fratelli Nurzia’ e le sorelle Ines e Ada  che diedero vita al marchio ‘Sorelle Nurzia’.

La deputata Stefania Pezzopane è intervenuta con un ricordo e le dovute condoglianze a seguito del decesso di Ulisse detto “Ninetto”:  “Saluto Ninetto con un ciao, come sempre. Ed esprimo le mie condoglianze alla sua famiglia. La voce di sua figlia Natalia stamattina e’ diversa. Mentre dice “Ninetto se n’è andato”, si sente tutto l’immenso dolore e la tenerezza della figlia che perde suo padre. Un padre ed un simbolo. E mentre abbraccio lei, Francesco, Giuliana e la piccola Maria, penso che tutti perdiamo qualcosa. Perdiamo quella straordinaria volontà di ferro che lo ha portato a portare avanti una tradizione di famiglia, vanto non solo per loro, ma di tutti noi e della intera regione. In quel bar, sono passati i grandi del mondo, in quel bar e nel laboratorio si realizza il torrone più buono del mondo. Grazie Ninetto, per la tua umile genialità, per il tuo ardore dei tempi passati, ma anche per il tuo difficile parlare degli ultimi tempi, degli sguardi che sostituivano le parole, della mano malferma con cui mi hai salutata l’ultima volta. Ti voglio ricordare seduto nel tuo bar, con il caffè davanti e la piccola Maria che ti si infila tra le gambe. Con il piattino bianco ed i pezzetti del tuo profumato torrone. Ninetto, ora riposa in pace.”

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