Liliana Segre: “Piccoli Mussolini? E’ il popolo che li chiede”

“Io sono convinta che dopo la Seconda Guerra Mondiale tutti quelli che avevano le teorie che oggi avanzano sempre piu’, ogni giorno, non e’ che non le avessero. Le avevano sopite, nascoste, si vergognavano a tirarle fuori dopo tutto quello che era successo in Europa. Ma gli anni passano, muoiono le vittime, muoiono i carnefici, […]

“Io sono convinta che dopo la Seconda Guerra Mondiale tutti quelli che avevano le teorie che oggi avanzano sempre piu’, ogni giorno, non e’ che non le avessero. Le avevano sopite, nascoste, si vergognavano a tirarle fuori dopo tutto quello che era successo in Europa. Ma gli anni passano, muoiono le vittime, muoiono i carnefici, si rifa’ anche la storia, si nega, si aggiunge, si minimizza. E tutte le cose possono ricominciare perche’ se la democrazia ritrovata non e’ contenta e preferisce tornare ai tempi in cui qualcuno decide e gli altri sono piu’ tranquilli, bisogna rispettare il desiderio del popolo”. Lo dice la senatrice a vita, Liliana Segre, a margine della presentazione del volume ‘Razza e inGiustizia. Gli avvocati e i magistrati al tempo delle leggi antiebraiche’, nella Sala Koch del Senato, a chi le chiede delle parole del commissario europeo Pierre Moscovic sui nuovi “Piccoli Mussolini” in Europa. Durante il convegno la senatrice aveva detto: “Purtroppo da qualche anno, in Europa, siamo costretti ad assistere a sempre nuovi episodi di antisemitismo, intolleranza, xenofobia e violenza. A tutto questo bisogna reagire, combattendo il linguaggio dell’odio a tutti i livelli”.

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