Abruzzo maglia nera per gioco d’azzardo

L’Abruzzo maglia nera in quanto a gioco d’azzardo. I dati parlano di una regione dove la ludopatia, intesa in termini di rischio, e’ al di sopra della media nazionale, anche per quanto riguarda i giovani, sebbene tra questi il fenomeno sembra stia diminuendo. Lo dicono i dati raccolti tra gli studenti dall’Istituto di Fisiologia Clinica […]

L’Abruzzo maglia nera in quanto a gioco d’azzardo. I dati parlano di una regione dove la ludopatia, intesa in termini di rischio, e’ al di sopra della media nazionale, anche per quanto riguarda i giovani, sebbene tra questi il fenomeno sembra stia diminuendo. Lo dicono i dati raccolti tra gli studenti dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IFC – CNR) che registra una media di “giocatori” tra i ragazzi compresi tra gli studenti del 13,5% a fronte di un Abruzzo che tocca il 15,7%. Ma e’ tra gli over che il fenomeno sembra inarrestabile. Ed e’ per questo che la Regione, in collaborazione con Ifc – Cnr, ha avviato un nuovo progetto: un’indagine epidemiologica per fare il punto su quanto il fenomeno sia realmente presente sul territorio. Si Chiama Gaps (Gambling Adult Population Survay) ed e’ il sondaggio che arrivera’ nelle case di 10mila abruzzesi nei prossimi giorni. Un vero e proprio libricino con 80 domande cui rispondere per fare un bilancio sul fenomeno attraverso, ovviamente l’anonimato. Lo studio, e’ stato spiegato nel corso della conferenza stampa di questa mattina voluta dall’assessore della Regione Abruzzo alla Sanita’ Silvio Paolucci, servira’ a raccogliere informazioni utili che vanno dalla preferenza di gioco, alle implicazioni socio-demografiche ed economiche legate all’azzardo il cui fine e’ quello di fornire alla Regione Abruzzo tutti gli elementi conoscitivi e scientifici necessari a orientare le politiche sociali per prevenire i rischi associati al gioco d’azzardo.

Nel 2017, questi i dati nazionali, il gioco d’azzardo e’ aumentato di 15 punti rispetto al 2016 con 17 milioni di italiani tra i 15 e i 64 anni che, almeno una volta, ha provato questa ebrezza: il 43% della popolazione. Il dato positivo, cui risponde anche l’Abruzzo sebbene con una media piu’ alta, e’ che tra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni il fenomeno e’ passato dal 47% del 2009-2011 all’attuale 37%. Un numero comunque esorbitante. Aumentano, infatti, i giocatori problematici passati in dieci anni dallo 0,9% al 2,4% tra gli adulti e al 7% tra i giovani che, nel 2008, erano il 10%. I dati Espad confermano che nel 2017 il 44,2% degli studenti ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita e il 36,9% lo ha fatto almeno una volta nella vita. In Abruzzo, nel 2017, sono stati il 41,5% i ragazzi tra i 15 e i 19 anni che, almeno una volta nel corso dell’anno, si sono avvicinati a questa realta’ classificandosi settima regione in Italia ad avere questo primato (peggio fanno solo Campania, Sicilia, Puglia, Basilicata, Molise e Calabria). Anche rispetto alla media nazionale di giocatori “a rischio” l’Abruzzo e’ sopra la media nazionale con una percentuale dell’8,1 a fronte del 7,1% che si registra nel resto del Paese tra i ragazzi. Su tutti c’e’ il Gratta&Vinci cui seguono Super Enalotto e, soprattutto, scommesse sportive, viedeolottery, slot machine e altre scommesse che sono quelli su cui nascono piu’ spesso veri e propri comportamenti ludopatici. Con Gaps la Regione vuole dunque tracciare un identikit anche nel mondo degli adulti per tentare di fare prevenzione su un fenomeno che non sembra conoscere crisi e che stando agli ultimi dati, fa girare un mondo d’affari che supera i 100 milioni di euro.

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