Terremoto Abruzzo, Marsilio: “Priorità ridare casa ai cittadini”

“Quando ci sono ancora migliaia di persone fuori casa a 2 anni di distanza dal terremoto, bisogna assolutamente cambiare passo e rimettere gli uffici in condizione di poter rispondere alle esigenze primarie dei cittadini: che sono quelle di rientrare nelle loro case e di poter restaurare i loro edifici”. Cosi’ il presidente della Regione Abruzzo, […]

“Quando ci sono ancora migliaia di persone fuori casa a 2 anni di distanza dal terremoto, bisogna assolutamente cambiare passo e rimettere gli uffici in condizione di poter rispondere alle esigenze primarie dei cittadini: che sono quelle di rientrare nelle loro case e di poter restaurare i loro edifici”. Cosi’ il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, secondo il quale “la ricostruzione resta la priorita’”. Concetto ribadito oggi subito dopo la visita all’Ufficio Speciale Ricostruzione. Sui ritardi accumulati fino al 2018 Marsilio assicura: “Dalla prossima settimana verranno azzerati i ritardi nei pagamenti degli stati di avanzamenti dei lavori”. Ritardi che, ha aggiunto, “hanno determinato la condizione assurda per cui ci sono imprese che lavorano per lo stato e che falliscono o vanno in stato di sofferenza perche’ non vengono pagati loro i lavori. Il danno vero e’ stato fatto quando la precedente amministrazione ha scelto il modello ‘Emilia’ per la ricostruzione, invece che scegliere il modello che avevamo in casa che era quello della ricostruzione aquilana del 2009, che con tutti i suoi limiti, aveva comunque dato ottimi risultati”. “Noi saremo costretti a pagare il ritardo che si e’ accumulato- ha detto ancora il presidente- ma al tempo stesso siamo consapevoli del nostro compito che e’ quello di non piangerci addosso e, dove possibile, di intervenire per correggere questi modelli”. Marsilio ha infine comunicato di essere in attesa di un decreto legge su Catania, all’interno del quale il sottosegretario Vito Claudio Crimi ha annunciato “proposte di emendamenti del Governo che sono stati concordati sui tavoli tecnici e che noi sosterremo e chiederemo di sostenere in Parlamento”.

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