Salute: la cefalea cronica diventa una malattia sociale

Emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo. Ne sono colpiti 7 milioni di italiani, circa il 12 per cento della popolazione. E’ la cefalea primaria cronica, una malattia talmente invalidante per chi ne soffre da comportare anche ingenti costi economici e sociali per la collettivita’. Con il voto dell’aula della Camera, che segna il primo […]

Emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo. Ne sono colpiti 7 milioni di italiani, circa il 12 per cento della popolazione. E’ la cefalea primaria cronica, una malattia talmente invalidante per chi ne soffre da comportare anche ingenti costi economici e sociali per la collettivita’. Con il voto dell’aula della Camera, che segna il primo disco verde alla proposta di legge, il Parlamento si appresta a riconoscerla come malattia sociale.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanita’ la cefalea cronica e’ al terzo posto tra le malattie invalidanti. In base di dati dell’Istituto nazionale di statistica, la cefalea primaria cronica, a differenza della maggior parte delle malattie croniche, non costituisce un problema esclusivo della terza eta’, ma si manifesta prevalentemente nel periodo piu’ produttivo della vita dei soggetti. I costi della malattia si classificano in diretti ed indiretti, essendo i primi quelli relativi alle spese relative alla diagnosi ed al trattamento ed i secondi quelli riferibili all’incidenza delle assenze sul lavoro ed alla ridotta produttivita’. La proposta di legge prevede che la cefalea primaria cronica, accertata da almeno un anno nel paziente mediante diagnosi che ne attesti l’effetto invalidante viene riconosciuta come malattia sociale nelle seguenti forme: emicrania cronica e ad alta frequenza; cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici; cefalea a grappolo cronica; emicrania parossistica cronica; cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione; emicrania continua. Si prevede che “con decreto del ministro della Salute, da adottare entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge sono individuati, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea, nonche’ i criteri e le modalita’ con cui le regioni attuano i medesimi progetti”.

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