Animali: solo 50 gli orsi rimasti sull’Appennino

Cinquanta e’ piu’ o meno il numero di orsi marsicani rimasti sulle montagne dell’Appennino, un numero esiguo di individui per una popolazione tanto preziosa. Infatti, l’Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) e’ una sottospecie di Orso bruno unica al mondo, che vive solamente in Italia, tra il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, il Parco […]

Cinquanta e’ piu’ o meno il numero di orsi marsicani rimasti sulle montagne dell’Appennino, un numero esiguo di individui per una popolazione tanto preziosa. Infatti, l’Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) e’ una sottospecie di Orso bruno unica al mondo, che vive solamente in Italia, tra il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, il Parco Nazionale della Majella e le aree appenniniche limitrofe. Piu’ piccolo del “cugino” alpino ed europeo, adattato dopo secoli di isolamento a una stretta convivenza con l’uomo, recenti studi ne hanno confermato l’unicita’ genetica, ecologica e comportamentale. Sembra, infatti, che la coesistenza millenaria con l’uomo e le sue attivita’ abbiano addirittura plasmato il comportamento particolarmente mansueto di questi orsi. Purtroppo, questa popolazione conta oggi solamente poco piu’ di 50 individui, e’ considerata “in pericolo critico” dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) e rischia seriamente l’estinzione. L’Orso marsicano continua inoltre a morire a causa dell’uomo: negli ultimi 25 anni il 63% dei decessi e’ stato determinato direttamente o indirettamente da azioni umane, addirittura il 40% da bracconaggio.

“Fin dalla sua nascita, nel 1966, – ricorda il vicepresidente nazionale Dante Caserta – il WWF Italia ha sempre portato avanti azioni per la salvaguardia dell’Orso bruno marsicano. Prima dell’estate abbiamo lanciato la campagna Orso 2×50 con l’ambizioso obiettivo di raddoppiare il numero di individui di Orso marsicano entro il 2050. Questo sara’ ovviamente possibile solo collaborando con tutte le amministrazioni che si occupano della tutela dell’Orso, a partire dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise grazie al quale l’Orso e’ potuto sopravvivere fino ad oggi. Questo concorso per le scuole rientra tra le azioni di sensibilizzazioni che stiamo conducendo anche attraverso campi di volontariato con giovani provenienti da tutta Italia. Attraverso l’Oasi WWF delle Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi (AQ) stiamo agendo direttamente anche sul campo con la distribuzione e l’allestimento di recinti a protezione di apiari, campi coltivati e allevamenti per evitare i conflitti tra le attivita’ umane e la presenza dell’orso e portiamo avanti anche una forte azione di lobby nelle sedi politiche e istituzionali, oltre che una attivita’ nei tribunali per impugnare tutti quegli atti che possono anche potenzialmente mettere in pericolo la specie”. In un simile contesto e’ fondamentale anche diffondere il piu’ possibile la conoscenza di questo straordinario animale e rendere sempre piu’ persone consapevoli della necessita’ di attente politiche di conservazione. “È per questo che il WWF lancia un concorso dedicato ai piu’ piccoli – dichiara Filomena Ricci, delegato del WWF Abruzzo. Vogliamo incoraggiare i bambini a fare un disegno per l’Orso che si sveglia dal letargo, un regalo per farlo sentire amato e rispettato: 50 disegni, uno per ogni Orso, verranno pubblicati sul sito del WWF e valorizzati dall’associazione”. Gli elaborati scelti saranno i piu’ belli e quelli che avranno coinvolto l’intera scuola e le famiglie dei bambini. Oltre al disegno si chiede alle classi di organizzare una mostra a scuola invitando i genitori. La proposta si rivolge alle oltre 20.000 istituzioni scolastiche pubbliche e private dell’infanzia e ai primi due anni della scuola primaria.

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