Bando Siae: Una contraddizione promuovere la creatività escludendo il 95% dell’associazionismo

Oltre 6,3 milioni di euro messi a disposizione dalla Siae, la Società italiana degli autori ed editori, a sostegno delle produzioni di artisti, autori, esecutori e interpreti italiani al di sotto dei 35 anni. L’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” prevede cinque bandi in cinque ambiti diversi, accomunati dal tema […]

Oltre 6,3 milioni di euro messi a disposizione dalla Siae, la Società italiana degli autori ed editori, a sostegno delle produzioni di artisti, autori, esecutori e interpreti italiani al di sotto dei 35 anni. L’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” prevede cinque bandi in cinque ambiti diversi, accomunati dal tema della promozione della cultura e della creatività di giovani talenti. Almeno questo nelle migliori intenzioni. Peccato che il bando, in teoria rivolto anche agli enti non profit, poi nei fatti si contraddica. Prevedendo, tra i requisiti indispensabili, che il soggetto proponente abbia personalità giuridica (oltre alla partita iva), nei fatti il bando esclude oltre il 95% dell’associazionismo. La maggior parte dei soggetti che opera nel settore culturale italiano lo fa infatti attraverso una associazione culturale, e molto raramente queste sono dotate di personalità giuridica, ossia ‘riconosciute’, pur operando in piena regola e rappresentando un patrimonio e una risorsa per il panorama creativo del nostro Paese.

“Dopo la grave mancanza del  recente bando “Cultura Crea” promosso dal MIBACT per startup, per la promozione della filiera creativa culturale e del turismo, che include tra i soggetti beneficiari solo le onlus, non tenendo conto del fatto che le associazioni culturali in stragrande maggioranza non lo sono, assistiamo increduli a quest’altro deficitario bando della Siae (Ente peraltro vigilato dallo stesso MIBACT) – ha dichiarato Pietro Barbieri, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore. Ci sembrano due evidenti dimostrazioni della scarsa conoscenza della realtà associativa e di terzo settore e delle norme che attualmente la regolano da parte di soggetti che invece sono chiamati a promuoverne e svilupparne l’impegno. Ci appelliamo quindi al Ministro Franceschini perché vi sia una maggiore attenzione e controllo, auspicando un attivo coinvolgimento del nostro mondo nella predisposizione di attività e iniziative che ci riguardano onde evitare il reiterarsi di situazioni imbarazzanti, fortemente discriminatorie e controproducenti rispetto agli obiettivi.”

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