Ricerca: al via il Piano di reclutamento per 2.200 ricercatori

Al via il Piano straordinario di reclutamento per ricercatori previsto dalla legge di bilancio per il 2018: si tratta di 1.305 posti di ricercatori di tipo B destinati alle Universita’ e di altri 308 posti a tempo indeterminato per gli Enti per la ricerca vigilati dal Miur. La ministra dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca, Valeria […]

Al via il Piano straordinario di reclutamento per ricercatori previsto dalla legge di bilancio per il 2018: si tratta di 1.305 posti di ricercatori di tipo B destinati alle Universita’ e di altri 308 posti a tempo indeterminato per gli Enti per la ricerca vigilati dal Miur. La ministra dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca, Valeria Fedeli, ha firmato i decreti attuativi, disponibili da oggi sul sito www.miur.gov.it. Oggi e’ stato anche pubblicato il bando PON da 110 milioni che consentira’ di attivare altri 600 posti di ricercatore di tipo A (triennali) per gli atenei meridionali. Gli interventi messi in campo riguarderanno, dunque, nel complesso, oltre 2.200 fra ricercatrici e ricercatori. “Per la ricerca il governo ha fatto scelte importanti che mirano tutte a un rafforzamento del sistema- sottolinea Fedeli- Con l’ultima legge di bilancio abbiamo infatti deciso di investire sui giovani ricercatori con un piano straordinario di reclutamento che ci consentira’ di immettere nuove risorse nel sistema, di innalzare ulteriormente la qualita’ della ricerca nel nostro Paese, di ringiovanire i ruoli. È una decisione strategica, che guarda al futuro, alla nostra capacita’ di competere nello scenario internazionale. A questa misura si somma la decisione, condivisa con il ministro De Vincenti, di rafforzare gli investimenti sul Sud con un bando da 110 milioni di fondi pon del Miur. Lo scopo e’ di favorire l’attrazione e il rientro delle giovani ricercatrici e dei giovani ricercatori dall’estero. In una societa’ della conoscenza, come quella in cui viviamo, fare investimenti in ricerca e’ fondamentale. Lo abbiamo ribadito in piu’ occasioni, ma abbiamo anche agito in modo concreto stanziando risorse consistenti. Garantendo peraltro, per la prima volta, un finanziamento da 400 milioni, il piu’ alto di sempre, per la ricerca di base. Si tratta di fatti, e non di parole, che hanno consentito una vera inversione di tendenza. È stato avviato un lavoro importante che mi auguro possa proseguire anche nei prossimi anni. Non possiamo permetterci nessuna marcia indietro”.

Il decreto per le Universita’ prevede 12 milioni di stanziamento per il 2018 e altri 76,5 a partire dal 2019 per il reclutamento di ricercatori di tipo B e per il loro consolidamento alla fine del contratto triennale, una volta ottenuta l’abilitazione scientifica nazionale nella posizione di professore di seconda fascia. I posti finanziati sono 1.305; consentiranno di riequilibrare la presenza di ricercatori e ricercatrici sul territorio e di innalzare i livelli della ricerca nelle diverse aree disciplinari. I posti saranno cosi’ ripartiti: una quota fissa fra 2 e 10 ricercatori sara’ assicurata a ciascun Ateneo sulla base delle sue dimensioni; una ulteriore quota di 2 ricercatori sara’ attribuita a ciascuno dei 172 dipartimenti che hanno partecipato alla selezione per i dipartimenti di eccellenza 2018-2022 ma che non sono risultati fra i 180 beneficiari del Fondo messo a bando; 327 posti saranno ripartiti sulla base della valutazione della qualita’ della ricerca (VQR 2011-2014) e 326 posti, infine, saranno distribuiti in modo da riequilibrare la presenza di ricercatori tra gli Atenei considerando sia la quantita’ di ricercatori gia’ in servizio, sia la loro percentuale rispetto al resto della docenza. Il decreto relativo agli Enti Pubblici di ricerca prevede 2 milioni per l’anno 2018 e 13,5 a partire dal 2019. La determinazione delle somme spettanti a ciascun Ente e’ stata effettuata tenendo conto della distribuzione ordinaria e premiale del Foe (il Fondo ordinario di finanziamento) negli ultimi 3 anni. Si potranno assumere ricercatori e tecnologi a tempo indeterminato. Il bando Pon, infine, mette a disposizione 110 milioni per due linee di intervento che guardano alla mobilita’ e all’attrazione di giovani ricercatori in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La Linea 1, mobilita’ dei ricercatori, punta a sostenere la contrattualizzazione, come ricercatrici e ricercatori, con durata del contratto pari a 36 mesi, di dottori di ricerca con titolo conseguito da non piu’ di quattro anni, da indirizzare alla mobilita’ internazionale (con un periodo da 6 a 15 mesi da trascorrere all’estero). La Linea 2, attrazione dei ricercatori, punta a sostenere la contrattualizzazione, con durata del contratto pari a 36 mesi, di giovani dottori di ricerca, che operano attualmente fuori dalle regioni obiettivo del PON 2014-2020, con un titolo conseguito da non piu’ di otto anni e che abbiano gia’ avuto un’esperienza almeno biennale presso altri atenei/enti di ricerca/imprese con sede operativa all’estero. Tutti i dettagli si possono trovare sul sito del MIUR. Le domande dovranno essere presentate tramite i servizi dello sportello telematicoi’, a partire dalle 15 del 23 aprile fino alle 15 del 31 maggio, sulla base della modulistica presente sul sito.

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