Cinema: Romafrica, 54 paesi oltre gli stereotipi

Spiegare le complessità di un continente di 54 Paesi, che non deve essere ridotto a poche immagini stereotipate: è l’impegno di Romafrica film festival, rassegna giunta alla quarta edizione, al via a Villa Borghese mercoledì 18 luglio, in coincidenza con il centesimo anniversario della nascita di Nelson Mandela. “Attraverso il cinema realizzato in Africa, la […]

Spiegare le complessità di un continente di 54 Paesi, che non deve essere ridotto a poche immagini stereotipate: è l’impegno di Romafrica film festival, rassegna giunta alla quarta edizione, al via a Villa Borghese mercoledì 18 luglio, in coincidenza con il centesimo anniversario della nascita di Nelson Mandela. “Attraverso il cinema realizzato in Africa, la rassegna consente di trasferire in Italia ‘frame’ che possono far conoscere meglio un grande continente” sottolinea Gianfranco Belgrano, direttore editoriale del Festival. Convinto che, oggi più che mai, “l’Italia si trova nella condizione di dover far conoscere l’Africa”. Sulla stessa linea il presidente della rassegna, Cleophas Dioma: “Con il Festival, il primo a Roma, vogliamo contribuire a spiegare perché gli africani arrivano in Italia e confrontarci poi con il mondo delle diaspore, riflettendo su cosa vuol dire essere italiano-africano”. La rassegna sarà aperta mercoledì sera dal film ‘Atto di difesa’, un omaggio a Mandela e alla lotta contro il regime di apartheid in Sudafrica. Il tema del Festival sarà “energia pura”, intesa nel senso più ampio, come impegno delle donne in contesti difficili o forza dei giovani, raccontata ad esempio nel documentario ‘Burkinabe’ Rising’. La presentazione della rassegna e’ in corso oggi alla Casa del cinema, dove si terranno le proiezioni, all’aperto.

“L’Italia non può più permettersi di non conoscere l’Africa e di riassumerla con clicé’ e pregiudizi”: così all’agenzia ‘Dire’ Cleophas Dioma, presidente del Romafrica Film Festival. “Il continente non è’ soltanto migrazioni” sottolinea Dioma: “Nella situazione politica attuale, molto complicata, e’ importante parlare di Africa soprattutto dal punto di vista degli africani”. Secondo il presidente del festival, originario del Burkina Faso, da anni animatore in Italia del Consiglio nazionale della cooperazione, il ruolo della diaspore è decisivo. “Sono importanti perché sono le realtà e le persone che vivono in Italia e hanno una doppia identità e appartenenza culturale” sottolinea Dioma: “Oggi possono riassumere i concetti culturali, politici ed economici in grado di far capire agli italiani cosa vuol dire Africa e cosa significa essere africani in Italia”.

“Vogliamo aprire un ponte diretto tra l’Italia e l’Africa, facendo si’ che sia l’Africa a raccontare se stessa, le sue speranza, le sue contraddizioni, i suoi amori”: cosi’ all’agenzia ‘Dire’ Gianfranco Belgrano, direttore editoriale del  festival. “Il senso profondo della rassegna – sottolinea Belgrano – e’ l’Africa che racconta l’Africa attraverso il cinema, uno strumento che dà contezza immediata di quello che accade in questo continente gigantesco, fatto di tante comunità e di tanti popoli”. Secondo il direttore editoriale del Festival, oggi al pubblico europeo “arriva solo un piccolo pezzetto” dell’Africa. Da qui la necessità della rassegna, giunta alla quarta edizione, al via alla Casa del cinema in coincidenza con il centesimo anniversario della nascita di Nelson Mandela. Ancora Belgrano: “Ci rivolgiamo al pubblico italiano, senza dimenticare le diaspore”.

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