Sostenere la ricerca sui precursori sismici

L’ Assemblea Generale EGU di Vienna 2010 (European Geosciences Union); 2-7 maggio ’10, ha dedicato una sessione alla presentazione dei lavori sui precursori sismici, dando grande risalto ai risultati presentati dai ricercatori delle diverse nazioni, tra cui il gruppo di ricerca dell’aquilano Giampaolo Giuliani. “Atmosphere Awakening Prior to Abruzzo, Italy M 6.3 Earthquake of April, […]

Foto Manuel Romano

L’ Assemblea Generale EGU di Vienna 2010 (European Geosciences Union); 2-7 maggio ’10, ha dedicato una sessione alla presentazione dei lavori sui precursori sismici, dando grande risalto ai risultati presentati dai ricercatori delle diverse nazioni, tra cui il gruppo di ricerca dell’aquilano Giampaolo Giuliani. “Atmosphere Awakening Prior to Abruzzo, Italy M 6.3 Earthquake of April, 6 2009 revealed by joined satellite and ground observation” è il titolo del lavoro del team che vede la collaborazione tra Giampaolo Giuliani e gli scienziati Sergey Pulinets, Dimitar Ouzounov, Luigi Ciraolo, Patrik Taylor. Giuliani esprime la sua soddisfazione: “Sicuramente questo convegno internazionale sarà ricordato come la pietra miliare per lo studio dei precursori sismici e la possibilità di poter prevedere forti terremoti con un largo margine di anticipo. Molti sono stati gli scienziati che si sono trovati concordi nel valutare la possibilità di unire gli sforzi a livello internazionale, costituendo dei gruppi di ricerca nelle varie specializzazioni scientifiche per trarre informazioni da tutti gli elementi che permettono di osservare anomalie preventive sui terremoti. Vale la pena ricordare alcuni nomi degli scienziati presenti a Vienna, non ultimi gli italiani, dall’Università di Bari il Prof. Pierfrancesco Biagi, dall’Università della Basilicata il Prof. Valerio Tramutoli, Michael E. Contadakis dalla Grecia, Katsumi Hattori dall’Università di Chiba Giappone, Tsanyao Frank Yang dal Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Taiwan.
E’ stata per me motivo di grande soddisfazione, ricevere da parte di tutti i ricercatori presenti a Vienna, un consenso unamine e una volontà di realizzare a livello mondiale l’Early Warnig System”. Dalla tavola rotonda tenutasi a fine lavori, tutti sono stati concordi nel ritenere che è giunto ormai il momento di sostenere con tutti i mezzi, la ricerca sui precursori sismici.