OMS sotto accusa per gestione pandemia influenzale

British Medical Journal e Consiglio d’Europa puntano il dito contro l’Organizzazione mondiale della sanità sul tema della pandemia da virus A/H1N1, con l’accusa di poca trasparenza.  Il British Medical Journal ha pubblicato un articolo che accusa apertamente l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di aver gestito con poca chiarezza la pandemia da virus A/H1N1. In particolare, […]

British Medical Journal e Consiglio d’Europa puntano il dito contro l’Organizzazione mondiale della sanità sul tema della pandemia da virus A/H1N1, con l’accusa di poca trasparenza.  Il British Medical Journal ha pubblicato un articolo che accusa apertamente l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di aver gestito con poca chiarezza la pandemia da virus A/H1N1. In particolare, secondo gli autori, i consulenti che nel 2004 hanno redatto la linee guida dell’Oms, in cui si consiglia ai Governi di fare scorta di farmaci in caso di pandemia influenzale, erano stati precedentemente pagati, per altri lavori, da alcune aziende farmaceutiche produttrici dei medicinali in questione. Gli autori dell’inchiesta fanno notare che “l’Oms non ha reso pubblici questi conflitti d’interesse, né è chiaro se ne abbia privatamente informato i Governi, molti dei quali hanno poi seguito i consigli contenuti nelle linee guida”. Il report sottolinea che, «a questa mancanza di trasparenza, si aggiunge l’esistenza di un comitato d’emergenza segreto che ha fornito consulenze al direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, sulla dichiarazione di pandemia influenzale. E i nomi dei 16 membri di questo panel sono noti solo alle persone che lavorano all’interno dell’Oms: in questo modo, i loro possibili conflitti d’interesse rimangono sconosciuti”. E aggiungono che «nonostante ripetute richieste, l’Oms ha rifiutato di fornire qualsiasi informazione sui conflitti d’interesse”. Gli autori ricordano inoltre che “alcuni Paesi, come la Polonia, si sono rifiutati di acquistare vaccini e antivirali in grandi quantità quando l’Oms dichiarò la pandemia. Ma altri, come la Francia e la Gran Bretagna, si ritrovano oggi con ingenti scorte non utilizzate di questi prodotti e con contratti da rivedere con le aziende farmaceutiche”.  Anche la Commissione Affari sociali, sanità e famiglia dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce) abbraccia questi sospetti e approva il rapporto redatto dal britannico Paul Flynn in cui si denuncia una gestione della pandemia H1N1 è stata poco trasparente. Il documento, che sarà adottato in occasione della sessione plenaria dell’Assemblea, che si terrà a fine giugno, presenta un’analisi critica relativa alla gestione della pandemia, in relazione alla quale le decisioni prese avrebbero mancato di trasparenza. Le problematiche sollevate dal relatore riguardano in particolare lo spreco di denaro pubblico, l’aver destato timori ingiustificati tra i cittadini, i rischi per la salute legati a vaccini che potrebbero non essere stati testati a sufficienza prima della loro commercializzazione con procedure accelerate, e difetti nella definizione delle priorità dei servizi di sanità pubblica in tutta Europa. Entrando nel merito della gestione in Italia, il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha dichiarato che non ci sono stati eccessi nell’acquisto di vaccini anti-H1N1: “L’Italia non può essere criticata per avere fatto troppo. Ci siamo accorti che una copertura totale, come quella suggerita, era eccessiva”. Secondo il ministro bisogna riconoscere la lungimiranza del piano antipandemico italiano, possibile “grazie alle simulazioni eseguite dall’Istituto superiore di sanità, che ringrazio” ha aggiunto. Speriamo però, che in futuro la simulazoone sia più veritiera e la spesa più consona ai fatti.

Carlo Di Stanislao