Lettera dell’INGV alle istituzioni su possibili scosse

Lo stato di allerta e l’organizzazione dei soccorsi pronti ad intervenire in caso di scosse nell’area del terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile dell’anno scorso sono scattati anche in seguito ad una nota riservata inviata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle autorità locali.Una nota nella quale si fanno previsioni probabilistiche sulla possibilità […]

Lo stato di allerta e l’organizzazione dei soccorsi pronti ad intervenire in caso di scosse nell’area del terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile dell’anno scorso sono scattati anche in seguito ad una nota riservata inviata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle autorità locali.Una nota nella quale si fanno previsioni probabilistiche sulla possibilità che si verifichino – fino al 7 settembre – scosse violente nell’area dell’alta valle dell’Aterno e dei monti reatini, già interessata da uno sciame sismico. In questo periodo, sempre stando nel campo delle ipotesi basate su calcoli probabilistici e metodi in via di sperimentazione, perché i terremoti non si prevedono, c’é il 2% di probabilità di un terremoto di magnitudo 4% o superore e dello 0,1% di un terremoto pari o superiore al 5.5%. “E’ stata calcolata la probabilità di occorrenza settimanale di terremoto magnitudo secondo il metodo locale maggiore di 4.0 e maggiori di 5.0 con il metodo Etas, metodo probabilistico attualmente in fase di sperimentazioni al Cnt – si legge nella nota -. Le probabilità settimanali di osservare un evento di magnitudo maggiore o uguale di 4.0 nel periodo 31 agosto 2010 – 07 settembre sono uguali al 2%, mentre la probabilità di osservare nel periodo indicato un terremoto di magnitudo uguale o superiore al 5.5 è pari a 0.1%. Le probabilità di background di un terremoto di magnitudo 4.0 (o superiore) è di 0.09% “. Nella nota si sottolinea “che la zona interessata dallo sciame ricade nell’area a maggiore pericolosità sismica nel nostro paese ed è classificata zona 1”. Alla nota le istituzioni, dal commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi agli stessi scienziati dell’Ingv, hanno reagito senza far mistero della possibilità di nuove forti scosse.