Almeno due italiani su tre, secondo i più recenti sondaggi, sarebbero contrari al nucleare. Ma è un dato “non molto affidabile, e irrilevante”, che si invertirebbe di colpo se le centrali fossero già in Italia. A dirlo è l’oncologo Umberto Veronesi, neo presidente dell’ Agenzia per la sicurezza sul nucleare, a margine oggi a Milano del lancio della seconda Conferenza mondiale di Science for Peace.Che sempre più italiani rifiutino il nucleare “può anche essere – ha detto Veronesi – ma i sondaggi non sono molto affidabili: bisogna farli nei Paesi in cui il nucleare già c’é. Se si facesse un sondaggio in Svizzera, dove ci sono 5 centrali nucleari, si troverebbe il 99% della popolazione favorevole. La Lituania è indipendente perché ha due centrali, nonostante siano solo 3-4 milioni di abitanti. I sondaggi allora vanno fatti lì, non in Italia, dove siamo ancora sotto l’ influenza e il bombardamento di idee disfattiste”. In Svizzera, insiste Veronesi, le 5 centrali sono per circa 8 milioni di abitanti: “Fate un sondaggio lì e vedrete che ne sono felicissimi, tanto che ne stanno programmando altre tre”. Infine, per quanto riguarda la possibilità ventilata nelle scorse settimane di installare delle centrali nucleari in Lombardia, l’oncologo è stato cauto: “E’ ancora presto per poter dire qualcosa sul tema”. Ha però sottolineato che “l’ indipendenza energetica di un Paese è un grande deterrente contro la guerra, perché oggi l’energia è una necessità così come lo è il pane. E il timore di vedersi tagliata l’energia vede Paesi come il nostro, che non hanno risorse energetiche proprie, in una condizione di subordinazione, e si diventa esposti a qualsiasi ricatto. Parlando dell’Italia – ha concluso – compriamo energia nucleare da Francia e Svizzera ma la paghiamo il doppio: ovviamente allora ci conviene farla in casa”NUCLEARE: VERONESI, ITALIANI BOMBARDATI DA IDEE DISFATTISTE ONCOLOGO,SONDAGGI MOLTO DIVERSI SE CI FOSSERO CENTRALI IN ITALIA MILANO (ANSA) – MILANO, 18 NOV – Almeno due italiani su tre, secondo i più recenti sondaggi, sarebbero contrari al nucleare. Ma è un dato “non molto affidabile, e irrilevante”, che si invertirebbe di colpo se le centrali fossero già in Italia. A dirlo è l’oncologo Umberto Veronesi, neo presidente dell’ Agenzia per la sicurezza sul nucleare, a margine oggi a Milano del lancio della seconda Conferenza mondiale di Science for Peace. Che sempre più italiani rifiutino il nucleare “può anche essere – ha detto Veronesi – ma i sondaggi non sono molto affidabili: bisogna farli nei Paesi in cui il nucleare già c’é. Se si facesse un sondaggio in Svizzera, dove ci sono 5 centrali nucleari, si troverebbe il 99% della popolazione favorevole. La Lituania è indipendente perché ha due centrali, nonostante siano solo 3-4 milioni di abitanti. I sondaggi allora vanno fatti lì, non in Italia, dove siamo ancora sotto l’ influenza e il bombardamento di idee disfattiste”. In Svizzera, insiste Veronesi, le 5 centrali sono per circa 8 milioni di abitanti: “Fate un sondaggio lì e vedrete che ne sono felicissimi, tanto che ne stanno programmando altre tre”. Infine, per quanto riguarda la possibilità ventilata nelle scorse settimane di installare delle centrali nucleari in Lombardia, l’oncologo è stato cauto: “E’ ancora presto per poter dire qualcosa sul tema”. Ha però sottolineato che “l’ indipendenza energetica di un Paese è un grande deterrente contro la guerra, perché oggi l’energia è una necessità così come lo è il pane. E il timore di vedersi tagliata l’energia vede Paesi come il nostro, che non hanno risorse energetiche proprie, in una condizione di subordinazione, e si diventa esposti a qualsiasi ricatto. Parlando dell’Italia – ha concluso – compriamo energia nucleare da Francia e Svizzera ma la paghiamo il doppio: ovviamente allora ci conviene farla in casa”