Siamo tutti aquilani. Uniti nel ricordo, per non dimenticare il terremoto che la notte del 6 aprile di due anni fa ha sconvolto L’Aquila, una città che ancora oggi fatica a tornare alla normalità. Per questo Alessandro Aquilio, autore del libro-testimonianza Ventitre secondi (Kellermann editore, prefazione di Paola Turci), lancia una iniziativa dalla pagina Facebook dedicata al romanzo. Il 6 aprile 2011, a due anni esatti dal sisma, tutti gli internauti sono invitati a sostituire la propria immagine con un’unica foto: un’aquila che vola nel sole e la scritta “6 aprile 2009 – 6 aprile 2011. Per non dimenticare.” “E’ un gesto simbolico. Ma importante. La ricostruzione ha bisogno di ognuno di noi” afferma Alessandro Aquilio. “Ho scelto di raccontare il dramma di centomila persone attraverso gli occhi di una famiglia, la mia. Al netto delle polemiche e degli schieramenti politici, oggi il maggior rischio che corre L’Aquila ha un nome ben preciso: Indifferenza. Nell’anno dei 150 anni dall’unità d’Italia e a pochi giorni dal secondo anniversario dalla notte del 6 aprile, sono convinto che solo con la vicinanza e il ricordo di tutti i cittadini italiani si possano accelerare le tappe verso la difficile strada della ricostruzione. Esistono molti modi per tener viva l’attenzione e per esserci accanto. Oggi invitiamo tutti gli internauti a partecipare alla nostra storia sostituendo su Facebook il proprio volto con un’immagine simbolo della città”.
Pagina Facebook: 23 Secondi” Una Storia – Terremoto L’Aquila 6 aprile 2009
Foto Manuel Romano