Festival della parola in Valle d’Aosta

Nella più piccola regione d’Italia un grande festival per rivalutare il ruolo della parola nelle sue varie espressioni. Il programma, che si svoge tra Aosta e la suggestiva sede del castello di Sarre, vede allestita nella piazza centrale del capoluogo una grande libreria, e organizzati degli incontri sia pomeridiani che serali con autori e personaggi […]

Nella più piccola regione d’Italia un grande festival per rivalutare il ruolo della parola nelle sue varie espressioni.
Il programma, che si svoge tra Aosta e la suggestiva sede del castello di Sarre, vede allestita nella piazza centrale del capoluogo una grande libreria, e organizzati degli incontri sia pomeridiani che serali con autori e personaggi legati al mondo della cultura, delle letture animate per bambini e studenti, delle letture aperitivo, in cui si affronteranno i temi culturali e civili contemporanei. La seconda edizione è dedicata, ad una singola parola: il coraggio, che il Festival declinerà nelle sue diverse accezioni.
Saranno testimoni del coraggio, a Babel, scrittori, giornalisti, attori, fotografi, politici e musicisti. Racconteranno con suoni, musica e parole le loro idee e le loro esperienze. Dal 21 aprile all’8 maggio prossimo, personaggi pubblici e testimoni animeranno la piazza Chanoux di Aosta, nuova agorà dell’incontro cittadino insieme al Criptoportico forense. Una piazza e un antico foro, i luoghi migliori per lo scambio di idee e di conoscenza. Con una novità, che testimonia la volontà di mettere al centro della vita cittadina la cultura e la lettura: nel cuore della città, la grande libreria del Festival sarà aperta, ininterrottamente, per venti giorni consecutivi.

Il Festival è interamente organizzato dall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta come esempio virtuoso di produzione culturale pubblica. E’ questa la motivazione del riconoscimento, lo scorso autunno, del Premio “Le Regioni dei Festival” promosso dalla kermesse bolognese “Festival of Festivals”. Un riconoscimento che è stimolo a fare crescere sempre più questo giovane Festival.
L’idea di dedicare Babel al coraggio nasce da desiderio di comprendere i possibili significati e le diverse implicazioni di una parola che è una chiave per leggere il mondo e forse per cambiarlo. Il coraggio si lega così fortemente alla parola “filo conduttore” della prima edizione, l’esilio. Sovente, la prima implica la seconda e viceversa.
Oltre agli incontri pubblici con i grandi autori della letteratura contemporanea, Babel offre molteplici angolature: BABEL Film, BABEL Musica, BABEL Percorsi (le mostre), BABEL Ecole, BABEL Lab (workshop, tavole rotonde e laboratori) e BABEL Assaggi.
Come nella prima edizione, il cuore del Festival sarà distribuito nelle due strutture allestite in piazza Chanoux: la grande libreria Agorà, aperta tutto il giorno con una vasta scelta di volumi tematici dedicati al Festival e la Casa di Babel, sede principale degli incontri. Il Criptoportico forense sarà invece la sede, pensata per il suo valore archeologico e culturale, di un incontro dibattito legato al tema delle carceri e della proiezione di parte del documentario del filmaker partenopeo Gaetano Di Vaio. Sotto il segno del coraggio, arriveranno ad Aosta scrittori come Sveva Casati Modignani, Andrea De Carlo e Federico Moccia, attori come Jean-Marie Frin, che racconterà i temi spirituali della pellicola premiata a Cannes “Des hommes et des Dieux”, musicisti aperti alle musiche del mondo (da Vinicio Capossela, ai valdostani Naïf, a Davide Van De Sfross). E ancora, testimoni della scienza come l’ematologo Franco Mandelli, del costume come Giancarlo Magalli, degli eventi sociali contemporanei come Nando Dalla Chiesa e la scrittrice iraniana Marina Nemat.  Ciascuno a raccontare, con la parola, se stesso e il mondo.
Buon Festival a tutti.

Laurent Viérin
Assessore all’Istruzione e Cultura
della Regione autonoma Valle d’Aosta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *