Il bilancio della repressione di polizia contro i dimostranti in Egitto è di 41 morti morti accertati, 36 dei quali soltanto al Cairo, e a oltre duemila feriti. Malgrado la nomina dell’ex premier Kamal Ganzouri alla testa di un governo di salvezza nazionale, e il monito delle autorita’ secondo cui non saranno tollerati disordini che turbino le elezioni parlamentari confermate per lunedi’ prossimo, le forze di opposizione hanno convocato per oggi l’ennesima giornata di proteste, in coincidenza con la festivita’ settimanale del venerdi’: i manifestanti intendono tornare a chiedere le immediate dimissioni della giunta militare. “Non si tratta delle elezioni o della costituzione, nessuna delle quali cambierà l’autoritarismo e la violenza che sta abbattendo su di noi- affermano attraverso una nota i dimostranti – Non si tratta neppure della cosiddetta “transizione” verso la democrazia che ha visto il consolidarsi di una giunta militare e il tradimento della rivoluzione da parte delle forze politiche. Si tratta di una rivoluzione, una rivoluzione totale. Il popolo chiede la caduta del regime, e non si fermerà – conclude la nota – prima di averla ottenuta e poter così raggiungere la sua libertà”.
Egitto: nuove proteste, 41 i morti per repressione
Il bilancio della repressione di polizia contro i dimostranti in Egitto è di 41 morti morti accertati, 36 dei quali soltanto al Cairo, e a oltre duemila feriti. Malgrado la nomina dell’ex premier Kamal Ganzouri alla testa di un governo di salvezza nazionale, e il monito delle autorita’ secondo cui non saranno tollerati disordini che turbino le elezioni parlamentari confermate per lunedi’ prossimo, le […]