Opg, niente chiusura. Strutture al limite

Niente chiusura per l’Ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova). L’Opg lombardo, come tutti gli altri, resterà ancora aperto. Nonostante la legge prevedesse una chiusura già il primo aprile 2013, prorogata poi di un anno. Sono ancora in 280 circa i pazienti detenuti nell’Opg mantovano. “C’è ancora un ricambio molto rapido e la struttura […]

ospedaliNiente chiusura per l’Ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova). L’Opg lombardo, come tutti gli altri, resterà ancora aperto. Nonostante la legge prevedesse una chiusura già il primo aprile 2013, prorogata poi di un anno. Sono ancora in 280 circa i pazienti detenuti nell’Opg mantovano. “C’è ancora un ricambio molto rapido e la struttura è al limite, soprattutto il reparto femminile – spiega Alberto Villa, coordinatore della campagna lombarda Stop Opg -. Di fatto, finché non ci sarà un’alternativa, gli Opg resteranno“. Non solo. In Lombardia, lamentano i promotori di Stop Opg, la giunta ha promulgato una delibera che istituisce 20 Rems (residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria). Per Stop Opg nella sostanza sono strutture identiche agli ospedali giudiziari, “solo con una ventina di posti letto ciascuno”, continua Villa.
“Sono sette mesi che cerchiamo di avere un contatto con Regione Lombardia, ma non riusciamo a farci ricevere – aggiunge Villa -. Dal nostro punto di vista, la situazione si fa sempre più preoccupante”. Ci sono 57 milioni che lo Stato ha trasferito alla Regione proprio per la chiusura di Castiglione delle Stiviere. “Mi chiedo dove siano” si domanda il coordinatore di Stop Opg Lombardia. A questo s’aggiunge un ultimo tassello: i lavori per la realizzazione dei Rems li sta gestendo Infrastrutture lombarde spa, azienda finita nel ciclone per un’indagine della magistratura che ha portato agli arresti del direttore generale dimissionario Antonio Rognoni, con l’accusa di aver pilotato gli appalti. “È un secondo elemento che crea preoccupazione”, prosegue.
Il coordinamento chiederebbe un rafforzamento dei Dipartimenti di salute mentale per una presa in carico multidisciplinare dei pazienti. Al contrario, l’approccio della Regione “tende comunque alla centralizzazione, invece che al potenziamento di servizi diffusi sul territorio”, sottolinea Alberto Villa. (lb- RS)

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