Voli

Il presidente Obama è stato informato della decapitazione, documentata con un raccapricciante video postato nella notte, del giornalista freelance americano James Foley, rapito in Siria nel 2012 e delle evidente minaccia che incombe sull’altro giornalista americano Steven Sotloff, anche lui in mano ai jihadisti, inquadrato nel video della decapitazione. La guerra fra Stati Uniti e […]

Immagine (8)Il presidente Obama è stato informato della decapitazione, documentata con un raccapricciante video postato nella notte, del giornalista freelance americano James Foley, rapito in Siria nel 2012 e delle evidente minaccia che incombe sull’altro giornalista americano Steven Sotloff, anche lui in mano ai jihadisti, inquadrato nel video della decapitazione.

La guerra fra Stati Uniti e jihadisti sunniti dello Stato Islamico è al suo culmine, con questi che hanno deciso di giocare la carta del feroce ricatto minacciando di uccidere alcuni ostaggi da anni nelle loro mani.

E per dire che l’Ue non volta le spalle ai massacri, è giunto a sorpresa e per una visita lampo a Bagdat il premier Matteo Renzi, mentre le forze irachene hanno sospeso la breve offensiva per riconquistare Tikrit, la città natale del dittatore Saddam Hussein, e i guerriglieri dello Stato islamico, attuano la minaccia di attaccare gli americani “in ogni luogo”.

A Ginevra, intanto, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati ha annunciato una grande operazione di soccorso umanitario per rifornire di viveri oltre mezzo milione di persone sfollate nel nord del Paese, mentre l’Unicef rende noti i dati sui rifugiati, con diverse migliaia di bambini tra i i 12 mila disperati iracheni che hanno trovato rifugio in un campo nella vicina Siria, dopo aver attraversato il confine tra i due paesi.

“L’Europa in questi giorni deve essere in Iraq altrimenti non è Europa”, ha detto il presidente del consiglio italiano stringendo la mano al premier uscente al Maliki che ha incontrato nel palazzo presidenziale dentro la zona verde, esprimendo, nella sua doppia veste di premier italiano e di presidente di turno della Ue, amicizia e vicinanza al governo e al popolo iracheno.

Certamente ha fatto bene Renzi a esprimere solidarietà concreta con la sua presenza al popolo irachena che, come ha detto al premier incaricato di formare il nuovo governo Haidar Al Abadi, è un popolo amico che non riesce a trovare stabilità e pace.

Ma ora ci aspettiamo da lui un altro volo, che lo porti in India ad occuparsi della questione marò, di cui da settimane non si parla, che si trascina fra molti e non sempre edificanti colpi di scena da due anni e sei mesi, ma che ancora non porta a nessuna svolta nelle continue trattative tra il governo italiano e quello indiano.

Come ha scritto un mese fa Valerio Morabito, l’ennesima riflessione sui due militari reclusi nel Paese asiatico è scaturita dopo che il governo, tramite un volo di Stato, è riuscito a risolvere la missione riguardante Meriam Yahia Ibrahim Isha, la donna cristiana condannata a morte per apostasia in Sudan e poi liberata,. Un pallino del premier Matteo Renzi, che in occasione del discorso di inaugurazione del semestre italiano in Europa, parlando delle ragazze nigeriane sequestrate dagli islamisti di Boko Haram, aveva detto che “se non c’è una reazione europea non possiamo sentirci degni di chiamarci Europa”. Bene, ma dopo questo e dopo la giusta attenzione all’Iraq, ora occorre ricordarsi per risolvere la questione dei fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone perché non ci si può più accontentare, dopo 30 mesi, del “silenzio operoso” di cui parla il governo, né delle parole del nostro ex Presidente della Camera, che dichiara che: “La Mogherini sta lavorando molto sul tema marò e lo farà con ancora più efficacia se sarà il rappresentate della politica estera dell’Unione”.

Già perché il tentativo è far credere che se la rappresentante dell’Area dem del Pd riuscisse ad ottenere la carica, a fine agosto, di Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, potrebbe giocare un ruolo diverso e di maggior peso nell’intricata questione che vede coinvolti Latorre e Girone.

Carlo Di Stanislao

Una risposta a “Voli”

  1. nessuno ha detto:

    ISIS made in USA

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