Sisma L’Aquila: Renzi, dopo troppe promesse, siamo passati all’azione

“Dopo troppe promesse, siamo finalmente passati all’azione. I soldi adesso ci sono: spenderli bene e’ un dovere in memoria di chi e’ morto, ma anche come segno di rispetto per i sopravvissuti che vogliono ancora credere nella cosa pubblica”. Lo scrive Matteo Renzi su Facebook. “L’Aquila, sei anni dopo. Innanzitutto un pensiero alle 309 vittime, […]

File photo of centre-left leader Renzi attending a political meeting in Turin“Dopo troppe promesse, siamo finalmente passati all’azione. I soldi adesso ci sono: spenderli bene e’ un dovere in memoria di chi e’ morto, ma anche come segno di rispetto per i sopravvissuti che vogliono ancora credere nella cosa pubblica”. Lo scrive Matteo Renzi su Facebook. “L’Aquila, sei anni dopo. Innanzitutto un pensiero alle 309 vittime, alla loro memoria, ai loro cari. E poi i 1200 feriti, le migliaia di sfollati, che in quei 23 secondi hanno perso molto di cio’ che avevano caro. Il compito della Politica pero’ non e’ solo la giusta e dovuta commemorazione, meno che mai l’esercizio retorico puntuale ad ogni anniversario. Il nostro dovere e’ dare risposte a lungo attese, fare tutto cio’ che e’ possibile perche’ l’Aquila torni a vivere.  Nell’ultimo anno, il primo del nostro governo, abbiamo messo alcuni punti cardine”, ricorda Renzi: “la certezza e la programmazione di risorse per il medio lungo periodo (5,1 miliardi di euro nella legge di stabilita’ per il 2015); l’accelerazione nelle assegnazioni per l’edilizia privata (1,13 miliardi di euro deliberati dal Cipe il 26 febbraio 2014) sulla base di un monitoraggio analitico del fabbisogno, comune per comune; la ricostruzione pubblica (86 milioni di euro deliberati dal Cipe il 26 febbraio 2014) e il suo prossimo rilancio (con una delibera Cipe prevista per maggio 2015); la semplificazione e la tutela della legalita’ nell’assegnazione e nell’attuazione dei lavori con misure piu’ rigorose contro l’infiltrazione criminale e regole piu’ certe per la semplificazione degli interventi di ricostruzione; infine la trasparenza e la piena informazione dei cittadini, per dare conto a tutti di come si spendono le risorse pubbliche e tra qualche settimana faremo Open data anche su tutti i dati della ricostruzione. Perche’ non c’e’ controllo piu’ efficace di quello dell’opinione pubblica. La natura non si puo’ controllare, la politica va controllata centimetro dopo centimetro”, conclude il premier.