Costantini: “La sentenza del TAR svela un quadro critico e segna un capitolo indegno per Pescara”

Un ricorso al Tar ha sollevato gravi dubbi sulla regolarità delle elezioni comunali di Pescara 2024. Durante una conferenza stampa davanti al municipio, Carlo Costantini, promotore del ricorso insieme ai ricorrenti – tra cui Giorgia Di Federico – e agli avvocati Gianluigi Pellegrino e Luca Presutti, ha denunciato “un quadro devastante” emerso dalla sentenza. Costantini […]

Un ricorso al Tar ha sollevato gravi dubbi sulla regolarità delle elezioni comunali di Pescara 2024. Durante una conferenza stampa davanti al municipio, Carlo Costantini, promotore del ricorso insieme ai ricorrenti – tra cui Giorgia Di Federico – e agli avvocati Gianluigi Pellegrino e Luca Presutti, ha denunciato “un quadro devastante” emerso dalla sentenza.

Costantini ha contestato le dichiarazioni dell’attuale sindaco Carlo Masci, sostenendo che il ricorso fosse volto a “garantire la libertà, la segretezza e la genuinità del voto, che non sono state garantite non solo agli elettori di centrosinistra, ma anche a quelli di centrodestra”. Per l’esponente di centrosinistra “è una pagina vergognosa che andrebbe subito chiusa e Masci dovrebbe dimettersi. Non è stata un’elezione che ha espresso un voto oggettivo, ma piuttosto una tornata elettorale che ha espresso migliaia di anomalie”.

Secondo il legale, il Tar “è stato fin troppo generoso con Masci, perché è partito da una premessa che ha evocato giustamente un disastro, un numero enorme di irregolarità registrato nella quasi totalità delle sezioni, però poi applicando in modo eccessivamente rigoroso, ma comunque legittimo, il principio della conservazione degli esiti del procedimento elettorale, ha selezionato le sezioni in cui a suo parere le irregolarità risultavano più gravi”.

Costantini ha inoltre sottolineato che “l’attività di verificazione sia stata condizionata da avvenimenti gravissimi per i quali il Tar ha inviato gli atti alla Procura della Repubblica. In molti casi, i plichi, che dovevano arrivare al verificatore sigillati, sono risultati aperti o manomessi. La scomparsa di una sola scheda autenticata, e qui ne sono scomparse numericamente mille, può alimentare il voto controllato. Le elezioni, dal mio punto di vista, andavano annullate in toto. Per l’ennesima volta il tribunale è stato particolarmente generoso nei confronti di Masci e per l’ennesima volta lui non lo ha capito”.

Riguardo alle affermazioni di Masci sul tradimento della volontà elettorale, Costantini ha dichiarato: “Di fronte a un quadro come questo io considero allucinanti le dichiarazioni di Masci rispetto al fatto che sarebbe stata tradita la volontà elettorale. Il tradimento della volontà elettorale si certifica attraverso la verifica, con l’attività di verbalizzazione. Se l’attività di verbalizzazione è mancata, se ci sono sezioni che hanno riconsegnato i verbali in bianco e se ci sono decine e decine di sezioni che hanno riconsegnato i verbali con numeri messi a caso, tanto che è stata certificata la mancanza di 730 schede autenticate e di 360 schede non autenticate, come si fa a dire che il voto è stato autentico, genuino e libero?”.

Pur riconoscendo ai ricorrenti il diritto di presentare appello, Costantini ha puntualizzato che “l’importante è che il Masci si paghi da solo l’appello, perché nel primo grado il Comune di Pescara ha attribuito incarichi esterni che sono costati alla collettività decine e decine di migliaia di euro, pur avendo a disposizione uno degli uffici legali interni tra i migliori d’Abruzzo. Lui è un cittadino di Pescara esattamente come chiunque altro: se ritiene che l’esito del giudizio amministrativo sia da contestare, lo contesti pure, ma non utilizzando il portafoglio dei contribuenti”.

Secondo il legale, quella giudicata non è “una vittoria del centrosinistra, è una vittoria di Pescara e dei pescaresi che hanno trovato al loro interno gli anticorpi per tenere lontani i modelli che, purtroppo, nelle città del Mezzogiorno fanno registrare periodicamente fenomeni di controllo e di inquinamento del voto. Dovremmo essere tutti orgogliosi e gli elettori del centrodestra dovrebbero essere i primi a ringraziare i ricorrenti, perché è possibile che nelle buste manomesse consegnate in Prefettura mancassero anche i loro voti. Pescara ha gli anticorpi al suo interno ed è riuscita a sventare questo attacco alla democrazia”.