Anna Wintour si dimette dalla direzione di Vogue

Dopo 37 anni al timone di American Vogue, Anna Wintour ha comunicato al suo team l’intenzione di lasciare il ruolo di direttrice del magazine, incarico che ricopriva ininterrottamente dal 1988. La notizia, riportata da più testate internazionali, precisa che Wintour manterrà le posizioni di Chief Content Officer globale di Condé Nast e di Direttore Editoriale […]

Dopo 37 anni al timone di American Vogue, Anna Wintour ha comunicato al suo team l’intenzione di lasciare il ruolo di direttrice del magazine, incarico che ricopriva ininterrottamente dal 1988. La notizia, riportata da più testate internazionali, precisa che Wintour manterrà le posizioni di Chief Content Officer globale di Condé Nast e di Direttore Editoriale Globale di Vogue, continuando dunque a sovrintendere ai contenuti e alle redazioni internazionali del gruppo.

Nel corso della sua lunga gestione, Wintour ha profondamente trasformato l’identità di Vogue, introducendo in copertina personalità come Michelle Obama e Beyoncé e elevando il Met Gala a appuntamento di portata mondiale. Grazie a queste scelte editoriali e a un approccio capace di unire moda, cultura e intrattenimento, la rivista si è affermata ben oltre i confini del settore fashion, diventando un fenomeno culturale.

Condé Nast ha già avviato il processo di selezione per individuare il nuovo Head of Editorial Content per gli Stati Uniti, valutando figure interne al gruppo con consolidata esperienza digitale. Nel frattempo, la leadership di Wintour resterà considerata un punto di riferimento, in virtù della sua attenzione all’innovazione, alla digitalizzazione e alla diversità culturale, nonostante alcune critiche sulla lentezza di certi cambiamenti interni.

L’influenza di Anna Wintour si estende anche alla cultura pop: il personaggio di Miranda Priestly, interpretato da Meryl Streep nel film Il diavolo veste Prada (2006), trae ispirazione dal suo stile. Pur non avendo mai confermato ufficialmente il parallelismo, la direttrice ha partecipato alla première della pellicola sfoggiando un abito Prada, accogliendo con eleganza il rapporto tra finzione e realtà.

Durante il suo mandato, Wintour ha offerto visibilità a giovani talenti della moda come John Galliano, Alexander McQueen, Marc Jacobs e Tom Ford, scoprendone in anticipo il potenziale. Allo stesso modo, ha collaborato con alcuni dei più celebri fotografi contemporanei – tra cui Annie Leibovitz, Mario Testino, Steven Meisel e Patrick Demarchelier – contribuendo a definire l’estetica del fashion moderno e a lanciare una nuova generazione di creativi.