Germania valuta la reintroduzione della leva obbligatoria per colmare le lacune accumulate negli ultimi decenni

Il governo tedesco è al lavoro su una nuova strategia di rafforzamento delle forze armate, che potrebbe includere il ritorno della leva obbligatoria. La coalizione Cdu-Csu-Spd, già impegnata nell’approvazione di un pacchetto di armamenti da 500 miliardi di euro, intende allineare i prossimi stanziamenti militari alle richieste della Nato, con un incremento della spesa fino […]

Il governo tedesco è al lavoro su una nuova strategia di rafforzamento delle forze armate, che potrebbe includere il ritorno della leva obbligatoria. La coalizione Cdu-Csu-Spd, già impegnata nell’approvazione di un pacchetto di armamenti da 500 miliardi di euro, intende allineare i prossimi stanziamenti militari alle richieste della Nato, con un incremento della spesa fino a 162 miliardi di euro nei prossimi anni.

Il progetto di legge prevede inizialmente la creazione di un “nuovo servizio militare attraente” basato su adesioni volontarie. Tuttavia, il ministro della Difesa Boris Pistorius ha inserito una clausola che attiverebbe la coscrizione obbligatoria qualora il numero dei candidati non fosse sufficiente a raggiungere gli obiettivi di organico. L’esercito necessita infatti di almeno 60 mila reclute aggiuntive e di un contingente di riservisti pari a 200 mila unità. “Il nostro compito politico è garantire che in futuro potremo continuare a vivere in sicurezza in Germania, e per farlo dobbiamo colmare le carenze degli ultimi due decenni”, ha dichiarato il vice cancelliere Lars Klingbeil.

Secondo dati 2024 dell’Osnabrück Zeitung, le richieste di arruolamento sono cresciute del 19% rispetto all’anno precedente (51.200 contro circa 43.200), con un aumento anche delle adesioni femminili (+14%, circa 8.200). Malgrado ciò, l’effettivo complessivo non è aumentato: non tutti i candidati risultano idonei e circa 20 mila reclute hanno interrotto il percorso formativo, portando a una perdita netta di circa 350 unità nel 2024, come riportato dalla tv Ard.

La Germania aveva abolito la leva nel 2011 dopo 54 anni di servizio obbligatorio. Oggi, all’interno dei confini costituzionali, la coscrizione riguarderebbe solo gli uomini. Nel resto d’Europa le soluzioni variano: Finlandia e Paesi baltici mantengono la leva piena, Svezia e Norvegia ne applicano versioni selettive, mentre Francia, Repubblica Ceca, Ungheria e Spagna puntano su formule volontarie o civili.

In Italia il dibattito sulla reintroduzione della “naia” è ripreso soprattutto per iniziativa della Lega, senza però tradursi finora in cambiamenti di legge. Un sondaggio dell’Istituto Piepoli per il ministero della Difesa evidenzia che più della metà degli italiani di 18 anni non accetterebbe un arruolamento in caso di emergenza, mentre il 44% si dichiarerebbe disponibile.