Identità e prospettive al centro della seconda edizione del Festival dei Paesi Narranti del Gran Sasso

Alla sua seconda edizione, il Festival dei Paesi Narranti del Gran Sasso conferma il proprio ruolo come piattaforma di discussione sulla valorizzazione delle aree interne abruzzesi. L’iniziativa propone un fitto calendario di incontri, tavole rotonde ed eventi focalizzati su uno sviluppo sostenibile e partecipato, con un’attenzione particolare ai comuni montani. Promosso da GAL Gran Sasso […]

Alla sua seconda edizione, il Festival dei Paesi Narranti del Gran Sasso conferma il proprio ruolo come piattaforma di discussione sulla valorizzazione delle aree interne abruzzesi. L’iniziativa propone un fitto calendario di incontri, tavole rotonde ed eventi focalizzati su uno sviluppo sostenibile e partecipato, con un’attenzione particolare ai comuni montani.

Promosso da GAL Gran Sasso Velino, Società Cooperativa Il Bosso e dalle amministrazioni locali, il Festival si inserisce nel più ampio progetto “Abruzzo E-Quality Experience”, volto a rafforzare l’identità territoriale e a creare un’offerta turistica integrata. Tra le novità di quest’anno spicca la costituzione dell’Associazione Paesi Narranti del Gran Sasso, che riunisce 15 comuni – da Barisciano a Villa Santa Lucia degli Abruzzi – con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento e stimolare la rigenerazione delle comunità locali attraverso il patrimonio culturale, ambientale e sociale.

Dopo l’inaugurazione con autorità regionali, la tavola rotonda “Rigenerazione urbana e sociale dei piccoli paesi e delle aree interne d’Abruzzo” ha messo in luce esperienze e progetti in via di sviluppo. Tra i relatori figurano il Ministro del Turismo Daniela Santanchè (in collegamento video), vari esponenti del Parlamento e rappresentanti della Struttura di Missione Sisma 2009, dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione e del mondo accademico e del terzo settore.

“Rigenerare i piccoli paesi e le aree interne dell’Abruzzo significa oggi attivare politiche capaci di tenere insieme infrastrutture, cultura, partecipazione e nuovi modi di abitare” interviene l’ing. Raffaello Fico, Titolare dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere. “In questi anni, come Ufficio Speciale, stiamo investendo in una visione integrata e multilivello. Con i Cammini degli Altipiani abbiamo messo in rete 43 Comuni tra Cratere e Fuori Cratere in un unico sistema di mobilità lenta e sostenibile di oltre 400 km, valorizzati con narrazioni digitali, segnaletica smart e una governance condivisa con le comunità locali.
Attraverso il progetto NEO – Nuove Esperienze Ospitali – stiamo favorendo il ritorno ad abitare nei borghi più fragili, creando opportunità concrete per nuovi residenti. In parallelo, attraverso l’ascolto partecipato e il coinvolgimento diretto dei Comuni della Baronia, co-progettiamo percorsi di rigenerazione fondati sui reali bisogni delle comunità. Con l’Ecomuseo del Cratere, infine, costruiamo una grande infrastruttura culturale diffusa per valorizzare il patrimonio, stimolare conoscenza e rafforzare l’identità dei territori.”

Il Festival si conferma così non solo una celebrazione delle eccellenze locali, ma un’occasione per progettare insieme il futuro delle aree interne del Gran Sasso.